giovedì 22 aprile 2010

Volano stracci


Pare che le cose alla direzione del Pdl vadano nel modo peggiore: volano stracci.

Sono molto deluso. Ma non da Fini.

Silvio Berlusconi, che come lui stesso ricorda "ha il 63,33 per cento del consenso", è come se si fosse trovato bruscamente di fronte e all'interno del Pdl, nelle sembianze di Gianfranco Fini, il 36, 66 per cento di quelli che lo ritengono criticabile, e alla cosa, evidentemente, non è abituato (eufemismo dell'autore) e lo ha visibilmente scosso, non la tollera, non riesce proprio a capirla.

Credo che si apra una nuova stagione: niente sarà più come prima.

In un partito ideale, il grande leader avrebbe potuto accettare il confronto con una minoranza piccola anche se scomoda come quella di Fini.

Il problema è che se mancano gli argomenti, ci si sente in evidente difficoltà, si è messi allo scoperto nel proprio vuoto (che non può più essere coperto da slogan, sondaggi e canzoncine).

Allora non c’è che gridare al tradimento e spingere alle dimissioni 'volontarie' colui che è così sfrontato di dire le cose che pensa (e che pensa la grande maggioranza degli italiani, compresi, ma in privato, molti di quelli del Pdl che hanno firmato la mozione finale).

Il problema è che Fini non vuole dimettersi, non ha intenzione di tacere e questo giustifica il dargli del rabbioso… da parte di chi lo è molto più di lui.

Comunque vada, il giocattolo Pdl per come l'avevamo conosciuto finora s'é rotto. Come s'è incrinata inesorabilmente l'immagine del suo leader.

Quello che verrà sarà tutto da scoprire.

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