mercoledì 29 ottobre 2008

IL REFERENDUM SUL GREMBIULINO

Sulla questione della scuola e della sua riforma, vera o presunta, c'è chi ha soffiato e continua a soffiare sul fuoco di una protesta assurda, irrazionale e scomposta, evidentemente con il solo fine di creare un clima ostile al governo e fomentare disordini e violenze. Che infatti già non sono mancati.
Questa grande protesta ha la sua icona nel ministro Gelmini ed il suo decreto, ora convertito in legge, che prevede alcune novità per la scuola elementare, delle quali il ritorno al maestro unico è la più significativa. Possibile? Si, perché su tale decreto si è detto di tutto, da un lato facendo del terrorismo psicologico infondato (fine della scuola pubblica, licenziamento di oltre 100.000 tra insegnanti e personale della scuola, l’eliminazione del tempo pieno, taglio degli insegnanti di sostegno, riduzione delle ore scolastiche, ecc), dall'altro attribuendogli cose che non lo riguardano affatto, come i tagli a fondi e turnover del personale dell'università approvati questa estate (21 agosto 2008), nell'ambito della legge finanziaria, tra le "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria".
La cosa paradossale è che il giorno stesso della sua approvazione, c'è chi ha subito proposto il referendum abrogativo della 'legge Gelmini', adducendo come motivazione di tale richiesta l'eliminazione di quei tagli della legge finanziaria che niente hanno a che vedere col decreto Gelmini e che, essendo inquadrati in una legge di bilancio, non possono comunque essere oggetto di referendum.
Il risultato di questa lotta scriteriata sarà trovare qualcuno a raccogliere le firme per l'abrogazione del grembiulino.
Oltre a qualche blocco di trasporto pubblico, qualche immancabile 'occupazione' e saltuari scontri tra supposti studenti 'in agitazione'.

PS: il mio post, ovviamente ironico, è rivolto a chi soffia sul fuoco della protesta, ben sapendo di farlo in maniera distorta e irrazionale, ma essendo solo interessato a cavalcare anche questa confusione. So bene che i tagli ai fondi per l'istruzione siano il vero nocciolo della protesta, ma nessuno, tra i politici dell'opposizione, sembra volersene occupare chiaramente, preferendo godere del montare della demonizzazione di un ministro e di un decreto per tanti versi opportuno e sensato. Con la conseguenza irrazionale di prendersela, di fatto, con il grembiulino ed altre amenità simili.

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