Un essere incosciente, immobile, non reattivo. Un povero corpo passivo, girato e rigirato su di un lettino da diciassette anni. Ma che respira ed ha un cuore che batte, almeno finché rimane attaccato al sondino dell'alimentazione e dell'idratazione forzata. Senza alcuna speranza che questa situazione possa mutare.
Questa è oggi Eluana. L'Eluana col volto sorridente di una bella ragazza di vent'anni, rimane e rimarrà sempre nel ricordo delle persone che le hanno voluto bene, del padre in primo luogo. Ma nessuno credo possa ritenere lo stato attuale di Eluana il prolungamento della sua 'vita'. Al massimo lo si potrebbe considerare un espediente per evitare che la morte naturale sopravvenga.
Certo non è facile, forse non è possibile accettare completamente l'idea di togliere quel sondino.
Però nessuno credo possa non comprendere che che l'unico legittimo e comprensibile desiderio del padre sia solo quello di interrompere questa lunga e silenziosa agonia.
Dunque non di 'assasinio' si tratta, semmai di pietosa concessione di una morte naturale.
Che probabilmente Eluana per prima vorrebbe.
Tutto il resto è ipocrisia.
PS:
"in Germania esiste, sin dal 1999, un testo comune di cattolici e protestanti: «Disposizioni cristiane del paziente», che porta le firme del Presidente della Conferenza Episcopale tedesca cardinale K. Lehmann e del Presidente del Consiglio delle Chiese evangeliche tedesche M. Kock . Il testo ha avuto un tale successo (un milione e mezzo di copie) che ne è stata pubblicata una seconda edizione nel 2003. Un quaderno di circa 30 pagine che spiega con grande semplicità l’argomento in questione. Nel caso in cui io non sia più in grado di esprimere la mia volontà… «Non mi si deve applicare alcun intervento che prolunghi la vita se si accerta, secondo scienza e coscienza medica, che ogni intervento per mantenere la vita è senza prospettiva di miglioramento e prolungherebbe soltanto il mio morire». Ancora: «L’accompagnamento e l’assistenza medica come anche la cura devono in questi casi concentrarsi sull’alleviamento dei disagi, dolori, irrequietezza, paura, difficoltà di respiro o nausea, anche se con questa terapia non si può escludere un’abbreviazione della vita». Seguono altre precise indicazioni per il medico di fiducia, nome e indirizzo delle persone scelte come procuratori. Insomma la libertà di scelta è qui pienamente riconosciuta e rispettata, non servono i tribunali come in Italia. Domanda: come mai ciò che per la stessa Chiesa è possibile in Germania non può esserlo in Italia?»
Ermanno Genre, Prof. teologia Facoltà valdese
(Ringrazio watchdogs per la suddetta citazione)
giovedì 5 febbraio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento