sabato 28 marzo 2009

MENO MALE CHE GIANFRANCO C'E'


«Il Pdl non sarebbe nato senza la lucida follia di Berlusconi».
«il Pdl non è una Forza Italia allargata, né un cartello elettorale. Con il Pdl nasce un grande soggetto politico di popolo, sintesi di patrimoni umani e storie politiche diverse».
«Quella di Silvio Berlusconi non è in discussione, ma la leadership porta con sè oneri e onori. E l’onere principale è quello di garantire che il Pdl sia sempre più un grande partito del popolo, un partito democratico che non deve mai significare un partito diviso in correnti che sono la caricatura della democrazia. Un partito plurale e mai anarchico con un unico manifesto che è quello del Ppe».
«Non so se siano maturi i tempi, se ci siano le condizioni per il bipartitismo, ma il Pdl può mettere nel suo dibattito interno la decisione su come comportarsi in quel referendum, per consentire una accelerazione verso quel sistema»
«Occorre rilanciare una grande stagione costituente»
«La seconda parte della Costituzione va cambiata, altrimenti il nostro ordinamento non potrà mai passare da crisalide a farfalla»
«Siamo proprio sicuri, amici del Pdl, che il ddl sul testamento biologico approvato al Senato sia davvero ispirato alla laicità? Perchè una legge che impone un precetto è più da Stato etico che da Stato laico»
«Non dobbiamo avere paura dello straniero, ma dobbiamo guidare quel processo, attraverso un confronto di idee. Perché integrazione non significa assimilazione e non può che svolgersi nella legalità»
«Un ammalato, un bambino, sono prima di tutto persone umane e poi sono immigrati, altrimenti c'è il rischio di alimentare una xenofobia che è sempre dietro l'angolo»


Gianfranco Fini non è, non si considera, né può essere l'outsider di Silvio Berlusconi, ma rappresenta certamente l'unica voce - autorevole e di peso critico - fuori dal coro all'interno del PDL. Io sono ottimista, voglio esserlo, e credo che anche gli applausi che ha ricevuto il discorso di Fini aprano uno spiraglio alla speranza di una vera discussione e pluralità all'interno del partito (che rimane tuttavia ancora fermo su altre posizioni); la speranza che qualcosa possa muoversi e rimanere vivo all'interno della nuova PDL, in primo luogo nella sua parte laica (che c'è, e non credo affatto sia trascurabile; semmai, ancora, soggiogata dalla parte filo-clericale), che non può essere solo un megafono di un monopensiero .

"Meno male che Gianfranco c'è". Meno male per il PDL. Meno male (lasciatemelo credere) per Silvio Berlusconi e per quello di più alto e sinceramente liberale c'è nel suo 'progetto di lucida follia'.


La foto, emblematica, è tratta da lastampa.it

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