lunedì 4 maggio 2009

L'ECONOMIST PRENDE ATTO DEL BERLUSCONISMO



L'Economist, nel numero di questa settimana, dedica un altro articolo a Silvio Berlusconi. Ma stavolta, sorprendentemente, non per criticarlo, ma per arrendersi alla evidenza del suo successo, della sua attuale forza politica e della sua popolarità in continua ascesa, popolarità che, anche in questa fase di crisi internazionale, è assai superiore a quella degli altri leader politici europei. Nello stesso articolo, sempre in relazione alla grave crisi economica internazionale, vengono fatti considerazioni positive al nostro paese, che, pur subendone anch'esso gli effetti, mostra anche elementi che fanno ben sperare.

"L'Economist - ha commentato su radio24 Marta Dassù, esperta di politica internazionale e direttore di Aspen Institute Italia (riportata anche dal blog di Marina Valensise de ilfoglio.it) - la bibbia settimanale dell'elite internazionale, è sempre stato durissimo con Silvio Berlusconi. Nel 1994, aveva invitato il premier italiano a dimettersi. Nel 2001, prima delle elezioni, il settimanale inglese aveva scritto che Berlusconi, dato il conflitto di interessi, era "unfit", non era adatto, a governare. E ancora nel 2006, con una copertina polemica, aveva alzato pollice verso. Data un'eredità come questa, è abbastanza sorprendente leggere l'editoriale in edicola. Ok, scrive rassegnato l'Economist, va ammesso che la popolarità di Berlusconi è senza precedenti, così come la sua forza politica. Ma allora, che Berlusconi il populista – questo l'invito del giornale – la usi sino in fondo la sua forza politica, per fare le riforme dicui l'Italia ha bisogno. E l'Italia, aggiunge un giornale che ha sempre sparato a zero sul nostro paese, ha un enorme potenziale. Il debito pubblico è alto, ma il debito privato è basso. Le banche sono esposte verso l'Europa orientale, ma per ora nessuna ha avuto bisogno di essere salvata. E la ripresa di FIAT, impegnata al take over di Chrysler, è davvero notevole. Se c'è qualcuno che sta avendo una buona recessione è Berlusconi. Così buona da indurre a una qualche rassegnazione persino l'Economist".

audio originale del commento di Marta Dassù del 2 maggio su radio24: http://www.m.aspeninstitute.it/aspen/?q=st/st/martadassu_Radio24_020509&contentid=3683#anchor_video


Questo l'articolo originale dell'Economist (da cui è tratta anche l'immagine): http://www.economist.com/world/europe/displayStory.cfm?story_id=13576329&source=most_commented

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