mercoledì 5 maggio 2010
Il grano e la gramigna
Il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) italiano è un modello operativo che garantisce una gestione efficiente delle emergenze, in quanto organizzato e strutturato in maniera “coerente e coordinata”, con una rete di allertamento dei Centri Funzionali capace di fornire al DPC e alle autorità regionali un’informazione dettagliata e completa, in modo "di valutare la gravità di un evento, adeguare gli interventi al livello di criticità ed integrare in un modello operativo composito risorse umane provenienti da diverse istituzioni e organizzazioni, sia pubbliche che private", sapendo sfruttare al meglio le tante organizzazioni di volontariato.
Questo la lusinghiera valutazione offerta dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel rapporto sulla Protezione Civile italiana ("Analisi di gestione del rischio: il sistema italiano di Protezione civile - Risultati e Raccomandazioni") presentato ieri 4 maggio a Palazzo Chigi dal Segretario generale dell'OCSE, Angel Gurrìa. L'Ocse ha analizzato, nel periodo tra il 2008 e il 2010, la capacità di risposta dell'Italia al rischio di terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi boschivi, alluvioni e tsunami ed il livello di preparazione in caso di disastri.
Tra le "buone pratiche" che contraddistinguono il modello italiano, c'è la collocazione del Dipartimento della Protezione Civile sotto la diretta responsabilità del Presidente del Consiglio, che garantisce un approccio unitario e coerente nella risposta all'emergenza. Altre buone pratiche evidenziate dal Rapporto sono la sinergia tra ricerca scientifica e competenze tecnologiche che garantisce l'eccellenza di un sistema di allerta in grado di orientare efficacemente le decisioni di gestione della crisi; la rete di allertamento costituita dai Centri Funzionali e l'integrazione del volontariato come componente essenziale del sistema di protezione civile, anche attraverso una legislazione volta ad incoraggiarne il coinvolgimento.
Da notare che lo studio era stato sollecitato dal nostro paese proprio al fine di una valutazione obiettiva delle politiche e dell’articolazione del proprio sistema nazionale di protezione civile.
A fronte dei fatti di cronaca e di corruzione di questi giorni, mai rapporto fu più tempestivo e opportuno. Per distinguere il grano dalla gramigna.
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