domenica 26 settembre 2010
Fini è uscito dall'angolo
Finalmente. Piano piano la verità è riuscita ad emergere con chiarezza: tanto rumore per nulla (o molto meno di quello che si voleva far apparire).
Fini ha fatto la scelta giusta: ha ammesso - per la prima volta - le sue 'debolezze', che tuttavia, guardandole obiettivamente e con più freddezza, ben poca cosa appaiono rispetto a quel che circola, soprattutto nel campo del suo detrattore principale. Questa ammissione di debolezza, oltre a renderlo molto 'umano', ha messo fuori gioco lo sfruttamento - indecente - di tutte le faccende corollarie (contenzioso Gaucci, scarsa simpatia personale del cognato, precedenti flirt della moglie, ecc.ecc) al reale oggetto del caso: la vendita della casa di AN. L'impressione, dunque, è che la candela del gioco dell'estate si sia oramai esaurita.
Certo rimangono dei dubbi - oltre che delle forti perplessità personali - sulla figura del cognato. Ed è per questo che, correttamente quanto abilmente, Fini ha dichiarato la sua volontà di dimissioni nel caso in cui, ma solo in quel caso, dovesse emergere la certezza che Tulliani sia nella proprietà delle società offshore.
Ma chi potrebbe manifestare questa certezza in maniera inconfutabile? Non certo il sig. Francis.
Gianfranco Fini non è più all'angolo. E la gente oramai lo ha capito. Per questo l'aria è cambiata.
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