domenica 21 novembre 2010

Allegoria politica


L'impressione è che il Pdl sia oramai una macchina priva di spinta interiore che procede per sola forza d'inerzia sfruttando una situazione favorevole di piano inclinato (sia pur perdendo qualche pezzo e qualche bullone). La speranza è di superare la prossima collina per imboccare un bel discesone, ma il dramma sarebbe ritrovarsi viceversa in una zona pianeggiante. Se non una salita...

C'è ancora chi confida nella grande abilità del pilota, capace forse di trovare nuove insperate risorse nel proprio motore sbiellato e sfruttato oltre il dovuto, ma anche lui appare stanco e sofferente, forse invecchiato. Del resto non è certo un pivello di primo pelo, ed anche la propria grinta sembra sempre più assomigliare ad una reazione rabbiosa che ad una volontà determinata e consapevole.

Nessuno può dire ora se e quanto potrà rimanere in testa. Ma tutti sanno che se dovesse perdere questa gara, sarebbe la sua ultima. Lo sa anche lui, ma da campione qual'è, riesce a dare l'impressione di non pensarci, di essere convinto che vincerà questa e tantissime altre gare ancora.

A suo modo è un eroe. Se non fosse per tutti quelli la cui sorte - volenti o nolenti - dipende dalle sue gesta, o che hanno addirittura investito su di lui. Il loro destino è legato inesorabilmente al suo. Per questo l'ammirazione per l'eroismo del primo si confonde nel triste presagio di una possibile tragedia per tutti.

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