giovedì 18 novembre 2010

Nuovi scenari

Come rilevato nell'interessante articolo di Peppino Caldarola sul Riformista, alcuni sondaggi (sia pur da prendere con la dovuta e più ampia cautela) raccontano una plausibile nuova rivoluzione politica: parrebbe diminuire la forbice tra i due partiti maggiori, crescerebbero i piccoli e si farebbe spazio un terzo polo significativo.

Il limite di questa analisi, a mio parere, è che vale solo per l'immediato e le prossime probabili elezioni anticipate, ma non tiene conto di un elemento fondamentale: se Berlusconi dovesse per qualche motivo uscire di scena (ad esempio in caso di pronunciamento negativo della corte costituzionale sul legittimo impedimento e possibile condanna nei processi a suo carico), ciò determinerebbe un nuovo completo sconvolgimento del quadro politico generale, essenzialmente determinato da un probabile riaccorpamento di parte del centro con il Pdl e dal probabile ridimensionamento di alcune formazioni come l'Idv, con una nuova spinta nella direzione del bipolarismo verso un centrodestra e una sinistra entrambe più omogenee ed in grado di un confronto più concreto e costruttivo (venendo meno la contrapposizione sterile tra antiberlusconiani e berlusconiani che ha caratterizzato in senso negativo questi anni).

Inutile dire che un cambiamento di questo genere sarebbe assolutamente auspicabile.

4 commenti:

Angelo Fiorillo ha detto...

Inutile dire che un cambiamento del genere non avverrà mai: anche se la Fatina Consulta dovesse fare il suo sporco lavoro (e lo farà), gli effetti non si sentiranno di certo prima delle elezioni di primavera, e voialtri finioti ribaltonisti e antidemocratici restate comunque fregati. Una mano davanti e l'altra dietro.
Con nostra (di tutta l'Italia) immensa goduria.

nicknamemadero ha detto...

Giusto appunto per te:
http://nicknamemadero.blogspot.com/2010/11/due-semplici-domande.html

Fabio ha detto...

Accorpamenti ? schieramenti uniformi ?? forse, su Marte, o magari su qualche luna di Giove... Non nel parlamento italiano pieno di galletti incapaci tesi solo a spennare le galline dalle uova d'oro del popolo bue. Senza Berlusconi i soliti Piddini, parafinioti, Idvini et alii sceglierebbero semplicemente un nuovo nemico (Probabilmente Bossi), attaccandolo così abilmente da spingerlo al potere.

nicknamemadero ha detto...

Quel che vedo è che oggi il principale e più acuto fattore di divisione politica in Italia è Berlusconi.