domenica 3 giugno 2007

UN'ALTRA VITTIMA DEL CASO VISCO?

L'ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) è la principale agenzia di stampa Italiana. Rappresenta una cooperativa di 36 soci editori dei principali quotidiani italiani e si occupa di raccogliere e trasmettere le notizie sui principali avvenimenti italiani ed internazionali. Dall'ANSA è partito lo scoop circa la richiesta da parte di Visco di rimozione dai loro incarichi dei quattro ufficiali della GF il 16 luglio 2006, cioè poco dopo il suo insediamento quale viceministro dell'Economia con delega sulla GF. Ne è nato il caso giornalistico (ed il putiferio politico) che si trascina ancora oggi. L'allora Direttore responsabile dell'ANSA era lo stimato Pierluigi Magnasco, in carica dal 1999. Il 26 novembre 2006 è stato rimosso dal suo incarico. Per raggiunti limiti di età (65 anni), è stata la motivazione ufficiale, anche se tale limite di età non era vincolante e la decisione sia stata piuttosto dibattuta tra i soci. Naturalmente la questione potrebbe essere interpretata come un normale avvicendamento, un po' come quello del generale Speciale, ma qualche dubbio, alle persone dotate di un minimo senso critico (a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza), credo che possa venire ascoltando ciò che dice il diretto interessato ( http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=182500 ).

La posizione ufficiale sul caso Visco-GF del governo e di Prodi in prima persona è nota ("soluzione limpida","nessuna interferenza", "Visco galantuomo"). Tuttavia offro a tutte le persone libere e con la voglia di sentire valutazioni diverse, ma non della controparte politica, questo video tratto dal sito di Antonio Di Pietro che, fino a prova contraria, facendo parte di questo governo, dovrebbe costituire un elemento obiettivo ( http://www.youtube.com/watch?v=TYUZPh0HY2w ).

Certamente molto animato sarà il dibattito parlamentare di mercoledì prossimo, dove il governo dovrà motivare il suo decreto di rimozione dall'incarico del gen. Speciale, nonché dove verrà messa a votazione (probabilmente segreta) l'insidiosa mozione di fiducia nei confronti della Guardia di Finanza e del suo generale in capo (il gen. Speciale, appunto) preparata dalla Lega. Inoltre, dalle sue ultime dichiarazioni, sembrerebbe che il gen. Speciale non intenda subire supinamente quanto accaduto, potendo sollevare dubbi di legittimità e costituzionalità sulle modalità della sua destituzione ( http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/06_Giugno/03/intervista_gerenale_speciale.shtml ).

Quello che è certo è che da questa vicenda l'attendibilità e la correttezza politica di Prodi e dei suoi ministri ne esce alquanto ammaccata. Non certo a causa di una montatura, ammesso e non concesso che lo sia, ma per come è stata gestita tutta la faccenda.

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