Non si può che indire rapidamente nuove elezioni. Perché:
1) una radicale riforma elettorale, ancorché auspicabile, non è ragionevolmente ottenibile nella situazione attuale: non c'è accordo sul modello, non c'è accordo sulla opportunità di farla ora subito dopo la crisi di governo, c'è un referendum in vista, non si può rischiare di perdere tempo inutilmente
2) anche un eventuale esito positivo del referendum, non rappresenterebbe la soluzione magica dei problemi di governabilità del paese e richiederebbe comunque ulteriori modifiche ed adeguamenti del nostro sistema istituzionale. Meglio dunque aspettare e risolvere prima altre priorità (vedi punto successivo)
3) la vera priorità del paese è avere al più presto un governo politico certo e stabile, soprattutto nella difficile situazione internazionale attuale; è da considerare pertanto negativo, dannoso e pericoloso qualsiasi prolungamento del periodo di permanenza nella situazione di vuoto politico attuale. Una grosse coalition, in questo momento, non è ragionevolmente praticabile nè potrebbe essere realmente ben accettata sia dalle forze politiche in campo che dal paese, mentre un governo tecnico non sarebbe in grado di attuare delle politiche realmernte efficaci e di spessore, come invece è necessario fare al più presto
4) è possibile, per non dire probabile, che si possa giungere alla costituzione di una maggioranza larga e chiara a seguito di elezioni anche con la legge elettorale attuale (tuttalpiù modificata con modesti ritocchi, ma solo se unanimemente condivisi ed attuabili in maniera rapida, altrimenti meglio soprassedere)
5) nel caso in cui nuove elezioni col sistema elettorale attuale non portassero alla formazione di una maggioranza sufficentemente chiara, forte e definita, solo a quel punto una soluzione tipo grosse coalition sarebbe naturale oltreché opportuna, e sarebbe accettabile e condivisibile dalla nazione intera in quanto unica soluzione possibile e quindi necessaria
domenica 27 gennaio 2008
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