Loggia P2 (falsa testimonianza): non luogo a procedere
Tangenti alla Guardia di Finanza (corruzione): assoluzione
All Iberian 1 (finanziamento illecito ai partiti): non luogo a procedere
All Iberian 2 (falso in bilancio): assoluzione (primo grado)
Medusa Cinema (falso in bilancio): assoluzione
Terreni di Macherio (appropriazione indebita, frode fiscale, falso in bilancio): non luogo a procedere
Caso Lentini (falso in bilancio): non luogo a procedere
Consolidato gruppo Fininvest (falso in bilancio)Lodo Mondadori (corruzione giudiziaria): non luogo a procedere
Sme-Ariosto (corruzione giudiziaria): assoluzione
Diritti televisivi (falso in bilancio e frode fiscale): indagini in corso
Telecinco (violazione delle leggi antitrust e frode fiscale in Spagna): assoluzione in Italia
Bombe del 1992 e del 1993 (concorso in strage): Procedimento archiviato
A guardare questa sfilza di processi (con relativa imputazione ed esito) tutti riferiti ad un singolo imputato, è possibile arrivare per deduzione logica a due possibili conclusioni alternative:
1) in Italia esiste un delinquente incallito, recidivo, potente, furbo e pericoloso, che però la giusta magistratura non riesce a colpire come meriterebbe. Questa ipotesi comporterebbe come postilla l'ammissione di inefficienza, se non incapacità, di questa buona magistratura, con relative possibili critiche di dispendio inutile di mezzi e denaro pubblici;
2) in Italia esiste una magistratura (o almeno qualche magistrato di qualche procura) orientata in maniera ossessiva nel perseguimento di ogni sorta di possibile reato (dal falso in bilancio, alla associazione mafiosa, al concorso in strage) nei confronti di un ricco e potente cittadino, che, per sua fortuna, ha avuto la forza, i mezzi e la capacità di contrastare in sede di giudizio ed oltre questo abnorme attacco giudiziario (ma che resterà comunque "condannato" in via definitiva dal giudizio inappellabile del collegio giudicante parallelo della corte distinta e superiore di Travaglio & Co., come attestato da tomi e tomi di argomentazioni pubblicate con notevole successo editoriale). Questa seconda ipotesi comporterebbe come postilla la critica non solo per lo sperpero inutile di pubblico denaro e risorse da parte della magistratura, ma, cosa ancora più grave, la critica per il loro uso deviato, in quanto motivato e con finalità diverse da quelle di una corretta ed imparziale giustizia.
Come comune cittadino non sono in grado di affermare nulla sulla reale innocenza o colpevolezza dell'imputato Sivio Berlusconi. Tuttavia mi sembra innegabile che il suo caso, inquadrato nella oggettiva situazione di malagiustizia in Italia per l'abnorme lunghezza dei processi e per i pericolosi aspetti di "discrezionalità" di azione del singolo magistrato o di gruppi di magistrati (il cui uso distorto potrebbe essere oggetto di un uso personalistico e/o politico), dato l'esito di non colpevolezza "tecnica" che tali processi hanno registrato, rende non infondata una sua legittimazione al ruolo di vittima innocente, di "martire" (e sempre sotto il rischio di scacco per nuove possibili imputazioni).
Quello che mi lascia più turbato non è tanto la valutazione di questo caso "eccellente", quanto il pensiero di tutti quei poveri cittadini anonimi che analoghe situazioni di malagiustizia devono o hanno dovuto affrontare senza altrettanto "eccellenti" mezzi e possibilità di difesa.
lunedì 25 febbraio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento