"Credo che la Resistenza, prima di essere un fenomeno politico, sia stato un movimento corale, di popolo (...) di riscatto e di rivolta dopo vent'anni di oppressione (...) una lotta tra il bene e il male, tra un umanesimo cristiano e la barbarie hitleriana, tra una civiltà basata su libertà e diritto, ed una ideologia fondata sull'odio, il razzismo e la sopraffazione"
(Gabriele De Rosa, intervistato su Avvenire, pubblicato il 24/05/2008 )
Appunto.
Finché il 25 aprile continuerà ad essere rappresentato come "vittoria partigiana" (e le truppe anglo-americane?), con effluvio di bandiere rosse e canti della rivoluzione bolscevica, sarà una ricorrenza storicamente falsata e che non potrà che dividere la nazione. Come infatti avviene ora.
Il vero problema, forse, è stabilire cosa va veramente inteso, oggi, sia come termine che come valore, con "antifascismo": è quello il punto nodale, l'elemento su cui discutere e trovare una convergenza comune, che, superando schieramenti e posizioni politiche, consenta una analisi contestualizzata ed obiettiva di quel determinato periodo storico (il Fascismo mussoliniano, appunto), ma renda soprattutto possibile trarne il valore eterno e sempre attuale di lotta a qualsiasi forma di dittatura, di oppressione, di razzismo, di limitazione culturale, cioè di ogni forma di pregiudizio di libertà e di giustizia. Solo così potremo tutti sentirci veramente "antifascisti" ed il 25 aprile potrà tornare ad essere una festa sentita da tutto il Paese: la festa dell'antifascismo.
sabato 26 aprile 2008
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4 commenti:
Una ricorrenza da definire... ma per realizzare una memoria che non potrà essere condivisa, ma almeno accettata e rispettata reciprocamente. Eliminando il prefisso anti a tutti i costi. Serve favorirla ricordando con rispetto tutti i caduti della guerra civile. Ecco un’iniziativa che rischia di incontrare l’ostilità di entrambe le parti in causa: le testimonianze scritte dalle due parti in lotta,
rendendo così onore a chi ha lottato ed è caduto in nome delle proprie idee.
http://faber2008.blogspot.com/2008/04/25-aprile-per-una-memoria-accettata-e.html
Il 25 aprile è storicamente il giorno della liberazione di Milano dalle truppe nazi-fasciste. Quindi della vittoria dell'antifascismo (in senso lato). Questo può avere ancora valore e significato, a patto, come dico nel post, di ridefinire cosa si intende oggi per "antifascismo" (che tra l'altro è uno dei valori fondanti della nostra Costituzione). La questione del giusto rispetto e tributo ai caduti dall'altra parte è un passo ulteriore da compiere, come quello di poter riconoscere quelle cose positive fatte anche durante il vituperato ventennio. Sono convinto che, col tempo, si potrà arriverare anche a questo.
Solo al termine di una scrupolosa e deifnitiva revisione potremo iniziare a parlare di dopoguerra...
...più che altro quando si potrà parlare di colpe e misfatti dei regimi comunisti, al pari del parlare di quelli del fascismo o del nazismo, in maniera obiettiva, senza essere subito tacciati di essere "fascisti" o "revisionisti".
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