domenica 8 giugno 2008

MA NAPOLI? 3

"Il Presidente della Repubblica (Giorgio Napolitano, che è napoletano doc; nda del blog), affermando giustamente che l’emergenza rifiuti del Napoletano è una questione nazionale, ha rammentato i camion di materiali tossici che, provenienti dal Nord, hanno preso nel tempo le vie della Campania: mossi da industrie disoneste che hanno evitato il più costoso smaltimento previsto dalla legge, ricorrendo a zone franche con il beneplacito della camorra. Non l’avesse mai detto. E non perché i fatti siano in sé contestabili, ma perché le sue parole sono cadute in una situazione precaria e forniscono alibi agli abitanti che, in buona o mala fede, si ribellano contro le nuove discariche. Hanno colto la palla al balzo anche i responsabili della mefitica alluvione. Come la rediviva Iervolino, che si è affrettata a proclamare: «Giustizia è fatta: ci hanno trattati come se fossimo noi gli inquinatori del mondo».

E invece no, perché i pochi o tanti criminali del Settentrione non pareggiano la rete della malavita locale e non assolvono le istituzioni del Sud, per la remissività, la mancata vigilanza, l’incapacità decisionale. Non si spiega altrimenti perché la monnezza invada le strade di Napoli e non quelle di Milano o di Torino."

Lorenzo Mondo (su La Stampa del 8/6/2008)
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=4622&ID_sezione=&sezione=

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