giovedì 12 giugno 2008

REGOLAMENTARE LE INTERCETTAZIONI (E NON SOLO)

La questione "intercettazioni telefoniche" va inquadrato nel più ampio problema del sistema giustizia in Italia. Un sistema che non funziona, che risulta inefficente, discutibile e costoso, anche per quanto concerne le intercettazioni: se ne fanno troppe, a volte poco giustificabili, a volte (con evidente aberrazione del principio del Diritto) con lo scopo di dare ragione di una indagine a carico di qualcuno (fatta senza ipotesi precisa di reato a carico di quella persona), talora coinvolgendo terzi che, per una qualsiasi ragione, comunicano con quella persona originariamente intercettata, e, soprattutto, il contenuto di queste intercettazioni (qualsiasi contenuto) viene con troppa facilità divulgato e diviene di dominio pubblico, anche (se non soprattutto) se quel contenuto non configura alcun tipo di "reato" o è addirittura evidentemente futile.

E' di tutta evidenza che ci sia la necessità di una regolamentazione (attualmente assente) in proposito. Ben venga. Come ben venga una seria e profonda riforma del sistema Giustizia in Italia.

Qualcuno sostiene che le intercettazioni telefoniche siano uno strumento molto utile, se non indispensabile, di indagine: lo è, ma mai il solo ed unico, in un corretto sistema giudiziario; altrimenti ne diviene una aberrazione tra le tante.

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