martedì 21 ottobre 2008

LA VISIONE STRATEGICA SULLA CRISI DI TREMONTI

«Solo un demente può pensare che l'ingresso nelle banche sia un lucido e luciferino esercizio di dominio politico» «La politica non ha alcun interesse a entrare nelle banche, l'ingresso negli istituti di credito nuoce gravemente alla salute della politica. Può essere una necessità ma non è assolutamente un'opportunità» «salvare i banchieri (allo stato non interessa; nda), bensì unicamente risparmiatori e aziende. La prima reazione dei cittadini quando si mette denaro pubblico in una banca è: allora metti questi fondi nella mia impresa, e non hanno tutti i torti» «abbiamo già chiarito che non esistono rischi, il problema più importante è il canale di finanziamenti verso le aziende. Se resta aperto, non c'è bisogno di intervento» «non farà cose diverse (l'Italia; nda) da quelle che fanno negli altri Paesi europei e finora ci siamo mossi in linea con lo standard europeo» «È forse arrivato il momento di un disarmo culturale reciproco. Di una riflessione sulle soluzioni empiriche (gli aiuti di stato; nda), caso per caso, senza opporre pregiudiziali negative» «Un eccesso di debito privato, una crescita del Pil fatta a debito. Ecco, ciò che sta avvenendo adesso (soprattutto negli Stati Uniti; nda) è proprio un «colossale swap, trasferimento da debito privato a debito pubblico» «basta con il flash capitalismo che saccheggia il conto patrimoniale, fa fuori i dipendenti per estrarre valore. È tutto un mondo che va ripensato» «il changeover ha distrutto la capacità di calcolo delle persone e l'indice di eurofiducia è crollato anche per gli effetti prodotti da questo passaggio repentino. La crisi finanziaria porterà una fortissima risalita nella fiducia nell'Europa e nell'euro. Di fronte alla paura la politica comune che ha cominciato a muoversi bene e con determinazione porterà sicuramente effetti positivi»


http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_21/tremonti_banche_e2d48ff0-9f30-11dd-b0d4-00144f02aabc.shtml

7 commenti:

Maggie C. ha detto...

qui mi domando un paio di cose.

da cittadina europea non vorrei fermarmi alle belle parole, vorrei vedere quelle leggi che annullano, vietano, rendono impossibile la speculazione con l'utilizzo dei risparmi dei cittadini.
al momento si mettono in salvo le banche ma non si interviene chiaramente con leggi che regolino il mercato. non si decreta ancora il fallimento del libero mercato, credo che sia profondamente immorale e ingiusto che si possano fare investimento comprando prodotti derivati, debiti, interessi su debiti e altri prodotti simili. il mercato andrebbe fatto solo sulla parte sana delle aziende non producendo azioni sulla base dei debiti. in questo modo si alimenta la speculazione del genere che ha portato al crac parmalat, dare credito ad una azienda che non se lo può permettere solo per rivendere sul mercato i suoi debiti, questa è pornografia!!!
sinceramente non crdo che tremonti intenda sul serio inserire leggi nel mercato che lo limitino, più facile che provi a depenalizzare i reati finanziari come già fatto e provato!!!

Maggie C. ha detto...

su questo ho due cose da dire.
mi piacerebbe che alle belle parole segiussero i fatti.vorrei che tremonti ammettesse il fallimento del libero mercato deregolato.
voglio vedere leggi che impediscono la speculazione finanziari, non si dovrebbero poter vendere prodotti derivati, vendere i debiti delle aziende, gli interessi sui debiti, e speculare con i soldi dei risparmiatori prommettendogli interessi impossibili.
ancora aspetto le leggi che impediscano un nuovo caso parmalat, cioè finanziare un'impresa che non se lo può permettere solo per vendere i suoi debiti, questa è pornografia!!!
non credo che tremonti sia la persona giusta per bloccare la speculazione, anzi mi risulta che ha depenalizzato i reati finanziari e ci ha provato anche di recente!

nicknamemadero ha detto...

Se c'è qualcuno che in Italia e non solo ha dimostrato di possedere una visione chiara e d'insieme su quei complessi meccanismi su scala mondiale che rappresentano oggi il sistema economico globale, beh tra quelli c'è Tremonti. Che, almeno ad ascoltarlo e leggerlo, non dice cose molto diverse da quello che, giustamente, sostieni tu. Che riesca a farlo credo che non rientri nelle umane possibilità di un singolo ministro economico di un singolo paese, neanche tra i più influenti e di peso. Ma io credo che, fosse per lui, lo farebbe. Sia chiaro che non lo considero una divinità, ma semplicemente una persona intelligente, competente, fondamentalmente saggia, probabilmente anche ispirata.

Maggie C. ha detto...

ok ma sul fatto che ha contribuito a depenalizzare il falso in bilancio, sul fatto che nel decreto per CAI-ALITALIA vi era inserita la clausola salva manager, voglio dire esprimiti no?
sono fatti di sua responsabilità o no?

nicknamemadero ha detto...

Per la verità, se non ti è noto, ti ricordo che Tremonti in persona, durante la discussione del decreto CAI-Alitalia in aula, sulla mozione salva manager ha dichiarato che se fosse passato si sarebbe dimesso. Quanto alla depenalizzazione sul falso in bilancio posso concordare con te sulle critiche, ma non ritengo di ascriverle a Tremonti.

Maggie C. ha detto...

ok, ma gira una storia, credi davvero possibile che qualcuno infila una cosa del genere nel suo decreto e lui non ne sa nulla?
non è perchè uno dice una cosa pubblicamente che allora quella cosa è vera!

nicknamemadero ha detto...

La politica, soprattutto questa nostra misera politica italiana, è forse la cosa verso la quale sento istintivamente la maggiore diffidenza. Non ci sono, ahimé, santi in paradiso. Perciò cerco di vedere almeno la parvenza di competenza, capacità e impegno di quei pochi che sembrano averne: Tremonti, secondo me, è tra questi.