domenica 19 ottobre 2008

MARIA STELLA, SANTA, SUBITO


«Un milione e 300 mila persone (l'attuale numero degli addetti alla scuola; nda). Questo ha comportato un aumento della spesa negli ultimi 10 anni del 30%, siamo passati da 33 a 43 miliardi di euro. Non ce lo possiamo permettere ». «Questo riguarda anche le università. Ci sono almeno 5 atenei con i conti fuori controllo. L'università rischia di finire come l'Alitalia e io voglio mettere mano subito a una riforma ». «I sindacati hanno messo in giro la voce che licenzieremo migliaia di insegnanti e molti finiranno negli uffici postali. Falso. Lo dico ad alta voce: non licenzieremo nessuno». «Chi difende lo status quo (a proposito dei precari; nda) fa del male all'università ». «Non ho capito la levata di scudi sulle classi separate. Se un bambino straniero che non conosce l'italiano studia la lingua in corsi separati cos'è, razzismo o buonsenso?». «Nelle università si fanno sentire solo i docenti di sinistra. Sarebbe ora che anche i moderati, per la miseria, mostrassero gli attributi». «Mi ha molto incoraggiata (la telefonata del Presidente Napolitano; nda)».

«Spaventata dai cortei? Neanche un poco. Casomai più decisa di prima».


http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_18/gelmini_assunzioni_universita_22ca10d4-9d39-11dd-951d-00144f02aabc.shtml

8 commenti:

Maggie C. ha detto...

falla santa tu, insieme allo stergone bianco e aggiungi pure quelloconlabandanacapodelgoverno e pure un bel pezzo dei sindacati.
quando si fa una riforma di uno dei servizi fondamentali di una repubblica lo si fa con quelli che il servizio lo tengono in piedi e con chi lo riceve, ma questa è la destra e fa come cazzo gli pare, peccato sia la destra peggiore d'europa!

nicknamemadero ha detto...

Io considero santo chi ha il coraggio politico di metter mano in una situazione unanimemente considerata disastrosa, e lo fa con il coraggio delle proprie opinioni. Opinioni che ritengo di condividere in gran parte, avendo consapevolezza di dover agire in questo, come altri importanti settori, con la necessità di operare dei tagli. Esattamente di gente come la Gelmini abbiamo necessità per almeno tentare di uscire dal baratro di interessi crociati di malapolitica e di bassa difesa di interessi particolari, che hanno condotto, loro, allo sfascio costoso attuale. Evviva la Gelmini.

Maggie C. ha detto...

ripeto mil concetto:

la scuola ha bisogno di una riforma, dai nido all'università.
ma la scuola è anche il servizio che i cittadini si danno per educare i propri figli e per investire sul loro futuro con le università. la possibilità di prendere coscienza del sé, delle proprie capacità. la scuola in tutte le sue fasi è importantissima non solo per le informazioni che trasmette, ma soprattutto per la spinta alla riflessione e per l'impegno nell'esprimersi.
quindi non non concepisco come si possa mettere mano alla scuola con un decreto legge prodotto da persone che non frequentano la scuola stessa da molto tempo. uno dei problemi è proprio la scelta del decreto, così diretto, così improvviso, non programmato non valutato.
poi ci sarebbe da spiegare alcune cose che prorpio non tornano.

nicknamemadero ha detto...

Sul piano teorico avresti ragione. La verità del nostro parlamento, della nostra politica e di tutte le istituzioni che riguardano la collettività (sindacati ad es.) è tale che, personalmente, ringrazio il cielo che esistano persone disposte a giocare tutte sé stesse per cercare di cambiare le cose. Secondo me, con riferimento alla riforma Gelmini, in meglio. Sono anche convinto che, se veramente uscissero proposte concrete alternative e più corrette, la Gelmini non avrebbe difficoltà ad accettarle. Non è una strega cattiva e malvagia, insomma, come chi le si oppone vorrebbe farla passare.

Maggie C. ha detto...

almeno con te ci si parla, barbara mette i brividi, mi fa impressione pensare che ci siano persone talmente strane e acide in giro.

e quindi ti dico che la parte della strega la gelmini l'ha fatta quando aveva dichiarato in un discorso che avrebbe lavorato alla riforma e che programmava per il futuro il ritorno al maestro unico, ma che non era cosa da mettere nel decreto del sette in condotta e del grembiule, ed invece il lunedì seguente sulla gazzetta ufficiale compare pure la legge sul maestro unico, ecco questa è una cosa che non dispone al dialogo!

nicknamemadero ha detto...

Anche tu sei una che vuole ragionare, quindi intelligente. La motivazione della riforma Gelmini è duplice: 1) abbiamo una scuola ed un sistema educativo che non funziona; 2) l'attuale sistema educativo ci costa come quelli che funzionano. E' chiaro che tornare al maestro unico ha anche una ragione di razionalizzazione di spesa; tuttavia questa razionalizzazione non 'sfascia' nulla, visto che ci porta ad un rapporto alunni/insegnanti più conforme a quello dei migliori sistemi, oltre ad avere ragioni proprie d'opportunità (maggior ruolo e responsabilizzazione del maestro, minor confusione di rapporto per gli alunni di prima scolarizzazione). Insomma, certamente sono temi dei quali si può discutere. Ciò che non trovo giusto è la demonizzazione.

Maggie C. ha detto...

aggiungo solo questo:

dialogare con i sindacati della scuola potrà sembrare fuorimoda oggi, ma i sindacati hanno una storia di rappresentaza nel mondo del lavoro che ha portato a i risultati di tutela che conosciamo nel mondo occidentale, quindi non demonizziamo le associazioni dei lavoratori e i lavoratori stessi della scuola.
e poi ti sembra corretto affrontare la questione scuola con un decreto legge così potente?

nicknamemadero ha detto...

A proposito di sindacati della scuola...
"la riforma della scuola elementare del 1990, quella che abolì il maestro unico, fu un classico prodotto del consociativismo politico-sindacale che caratterizzava tanti aspetti della vita repubblicana. Nel caso della scuola funzionava allora un'alleanza di fatto fra Dc, Pci e sindacati. L'abolizione del maestro unico fu dettata esclusivamente da ragioni sindacali". Secondo Panebianco, ora come scrisse allora (Corriere della Sera, 22 novembre 1989), «nonostante le nobili e altisonanti parole con cui l'operazione viene giustificata la ratio è una soltanto: bloccare qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del personale scolastico come conseguenza del calo demografico e anzi porre le premesse per nuove, massicce, assunzioni di maestri. Non a caso sono proprio i sindacati i più entusiasti sostenitori della riforma"
Tratto da un altro mio post, questo: http://nicknamemadero.blogspot.com/2008/09/la-scuola-come-terreno-di-battaglia.html