mercoledì 19 novembre 2008

IL PD NON SA DOVE COLLOCARSI

Tra poco ci saranno le elezioni per il parlamento europeo. Ma chi vota in Italia PD quale grande gruppo europeo sostiene? Quello cattolico-popolare o quello socialista-democratico? Entrambi? Nessuno dei due? Un po' e un po'?
La verità è che la difficoltà del PD a collocarsi in Europa deriva dal non sapere bene che cosa rappresenta, dal non sapere bene lui stesso chi è.

"Due fatti richiamano la nostra attenzione
- scrive Emanuele Macaluso oggi sulla Stampa - sul Pd e la sua politica, sulla sua identità di cui si è tanto parlato. La prima notizia riguarda l’assemblea parlamentare della Nato che si svolge a Valencia. Il Pd vi partecipa con sei parlamentari: quattro - Franco Marini, Giovanni Vernetti, Arturo Parisi ed Enzo Bianco - hanno le credenziali del gruppo liberaldemocratico; uno, Antonello Cabras, sta con il gruppo socialista; Fassino è assente perché, con D’Alema, partecipa a Città del Messico all’Assemblea annuale dell’Internazionale socialista. Il viaggio dei due dirigenti del Pd che provengono dai Ds è stato criticato da altri esponenti dello stesso partito che provengono dalla Margherita.
Siamo ormai alla vigilia delle elezioni europee e il Pd si ritrova ancora diviso sulla sua collocazione internazionale. Veltroni ha cercato un compromesso: restare fuori dal Pse e collegare il Pd al gruppo parlamentare socialista. Un pasticcio all’italiana che non regge. Faccio notare che con le prossime elezioni tutto il Pdl (compresa An) si collocherà nel Partito popolare europeo. Infatti in Europa, nei parlamenti nazionali e in quello europeo, le forze che si fronteggiano sono il Pse e il Ppe. E nel mondo sono in discussione temi cruciali che attengono alla crisi economica, al ruolo che debbono svolgere gli Stati nazionali e l’Europa nel loro rapporto con gli Usa e più in generale con la comunità internazionale. Il problema dell’identità del Pd e della sua collocazione in Europa non è, quindi, un fatto formale ma attiene alla sua politica e interessa tutti i cittadini. Veltroni non capisce che gli equivoci sull’identità di un partito condizionano la sua politica e la sua stessa esistenza."

"Il problema del Pd è tutto qui: quali sono le regole alle quali richiamarsi? Il Pd è un partito il cui segretario è eletto da primarie alle quali partecipano non solo gli iscritti al partito ma tutti i cittadini elettori, con i parlamentari nominati dai capi corrente (senza correnti!), con organi dirigenti evanescenti. La verità è che il Pd è sempre tra l’essere e non essere, tra il dire e il fare, tra il non dire e non fare."

Brani tratti da:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=5262&ID_sezione=&sezione=

1 commento:

Anonimo ha detto...
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