La vera pietà, il vero rispetto della vita e della sua dignità, la vera umanità è consentire di porre fine al perdurare dello strazio inutile di chi, purtroppo, non è più in grado di vivere secondo le leggi della natura, oppure quando è condonnato ad una sofferenza terribile e senza via d'uscita. La sopravvivenza artificiale, quando prolungata per anni e senza alcuna sensata probabilità di cambiamento di questo stato, è forse una delle più insulse aberrazioni del cosiddetto progresso scientifico, anche se fatta in nome del più nobile dei principi, tuttavia puramente ideologico ed astratto, della sacralità della vita. Trovo invece terribile, un incredibile e coatto regresso dell’uomo e della persona, impedirne e stravolgerne il momento delicato del suo trapasso, un momento che invece richiederebbe essenzialmente la rispettosa, dignitosa, naturale accettazione dell'ineluttabile. Questo non solo dal punto di vista di chi si trova in quella condizione, ma anche di quello di tutti i suoi cari e delle persone che gli vogliono bene, costretti a subire una ulteriore terribile ed allucinante punizione: il prolungamento del dolore di quella morte che si impedisce. Nella disgrazia, non c'è disgrazia peggiore di questa. Ma almeno questa si potrebbe, si dovrebbe, evitare.
Quello che è sicuramente assurdo è che una cosa del genere (vedi caso di Eluana Englaro) possa essere stabilita, o perlomeno resa possibile, da una sentenza di un tribunale e da un lunghissimo (finito?) procedimento giudiziario. Ci vorrebbe una consapevolezza comune, una valutazione ampia e profonda, delle regole definite, che solo una ponderata legge apposita sull'eutanasia potrebbe dare, ma che, probabilmente, in Italia non riusciremo mai ad avere.
Se mai un giorno disgraziatamente mi trovassi in una condizione simile, spero che qualcuno abbia il buon senso, la pietà umana e la possibilità di ricorrere all'eutanasia.
martedì 11 novembre 2008
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2 commenti:
ehi....hai visto, almeno su una cosa la pensiamo in modo simile.
complimenti inizi a ragionare!!!
Chissà, magari potresti scoprire di pensarla come me pure su altre cose. (naturalmente scherzo)
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