Negare l'estradizione dell'ex-brigatista Cesare Battisti rientrerà pure nella legittimità degli atti del governo brasiliano. Ma giustificare tale negazione contestando la "democraticità" dello stato italiano, o almeno della sua magistratura, concedendo a Battisti addirittura lo status di rifugiato politico (decisione presa dal ministero brasiliano della Giustizia in contrasto con la decisione del Comitato nazionale per i rifugiati del Brasile, dove siedono in particolare rappresentanti dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, che aveva espresso parere contrario), mi pare quantomeno discutibile, per non dire assurda e ridicola.
Ma lo sanno in Brasile che l'Italia è il paese dove gli ex-brigatisti vengono ufficialmente invitati a parlare nelle università?
martedì 27 gennaio 2009
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