"Gli europei, ma anche gli arabi, i cinesi, gli indiani e i latino americani si stanno preparando da mesi all’era Obama. Le parole, all’inizio erano piaciute e a tutti, dalle elezioni del 4 novembre scorso in poi, sono affiorate le prime perplessità, seguite da velate critiche. Ora, dopo il discorso-gospel di Washington si aspettano i primi atti concreti da fare in fretta e senza errori. Le attese di tutti, come ha detto il primo ministro inglese Gordon Brown, sono «unreasonably high»."
(Carlo Rossella oggi su La Stampa)
I 'dubbi' sono cominciati con le nomine dello staff presidenziale di personaggi di spicco della precedente amministrazione o comunque di quello stesso ambiente.
Anche il suo primo discorso da presidente, obiettivamente, non è parso così memorabile.
L'andamento fortemente negativo della borsa di Wall Street e di Tokyo è un fatto significativo.
Speriamo bene.
martedì 20 gennaio 2009
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