Io fuggo la folla ed i fenomeni di massa. Per questo rifuggo l'antiberlusconismo. Molto più del berlusconismo.
Berlusconi è un catalizzatore di fenomeni opposti. Ma tra i due, il berlusconismo (la passione incondizionata per il Silvio nazionale) è sicuramente più limitato, modesto e di portata assai minore rispetto al secondo, l'antiberlusconismo. Quest'ultimo è il vero fenomeno di massa che ha caratterizzato questi ultimi lustri in Italia, con larghi settori della società visibile - magistrati, giornalisti, scrittori, attori, cantanti, comici, professori universitari, intellettuali, insegnanti, no-global, centri sociali, girotondi, ecc.ecc. - tutti ufficialmente ed esplicitamente schierati da questa parte (almeno fino ad adesso; forse qualcosa recentemente è cominciato a cambiare). I successi elettorali - peraltro a fasi alterne - di Forza Italia e del PDL non devono trarre in inganno: rappresentano solo la straordinaria intuizione e coraggio di Silvio Berlusconi di riempire quel vuoto politico creatosi storicamente a seguito di Tangentopoli, ma solo erroneamente si potrebbe pensare di poter ricondurre anche questi successi ad una espressione diretta del berlusconismo in senso stretto. Il PDL rappresenta una realtà che, pur essendo indubbiamente stata creata e resa possibile da Silvio Berlusconi, ha radici e basi molto più profonde e concrete nella maggioranza moderata del paese, maggioranza moderata che è sempre stata presente in Italia, a prescindere da Silvio Berlusconi (tantomeno dal culto della sua persona, condizione che riguarda una minoranza assai ristretta e trascurabile del paese, anche tra chi ha votato PDL). Per questo confondere berlusconismo col PDL è un grave errore. Ed è proprio sulla base di questo errore, tanto clamoroso quanto persistente, che l'opposizione continua a sbagliare e continuerà a perdere, continuando a colpire contro la persona di Silvio Berlusconi e non vedendo il bersaglio vero.
domenica 5 aprile 2009
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