C'è gente che del vertice NATO di Strasburgo non sa darsi pace della maleducazione di Silvio Berlusconi che sta al telefonino (chissà con chi e perché) mentre lo richiama la Merkel (poco importa se quella telefonata potrà rivelarsi essere stata utile per risolvere una questione di interesse generale - la nomina del danese Rasmussen - come riconosciuto dal presidente turco).
C'è gente che gode tafazzaniamente nel trovare articoli sulla stampa estera o video su youtube (meglio se di altri paesi) che denigrino il nostro presidente del consiglio per qualche gaffe (vera o presunta poco importa).
C'è gente che non ha di meglio da fare che perdersi nelle stupidaggini e nella denigrazione montata ad arte, ma che vorrebbero far passare per stupidi coloro i quali giudicano questi episodi per quello che sono.
Loro, si, sono molto 'itagliani' (nel senso più deteriore, autolesionista e provincialistico del termine).
Di gaffes (vere o presunte) capita di farne a parecchi uomini e donne di stato. Ma solo in Italia si ricercano e se ne fanno un caso da prima pagina per settimane, a scapito di notizie che dovrebbero esser ritenute leggermente più importanti ed interessanti (un G20, una riunione Nato, ecc). In Italia non si parla d'altro.
Anche questo è molto 'itagliano'.
Scrive Gherardo Pelosi sul sole24ore:
Che il problema sia ormai l'Italia e gli italiani piuttosto che Berlusconi è diventato evidente (...) Il commentatore dell'emittente France 2 ricordava che «è abbastanza frequente vedere nei ristoranti italiani mariti impegnato al telefonino mentre sono al tavolo con la moglie». Come a dire: «Perché meravigliarsi tanto del comportamento del presidente del Consiglio italiano che si comporta come tutti i suoi connazionali?. Passerà certamente per una persona maleducata - aggiungeva il commentatore - ma senza dubbio è una strategia del primo ministro italiano che vuole sottolineare la sua importanza».Morale - I tanti che in Italia si affannano a screditare per primi l'immagine del proprio paese con l'esaltazione delle gaffes (vere o presunte) del suo rappresentante all'estero non si rendono conto che saranno massacrati a loro volta in quanto italiani (e forse lo meritano pure).
Quello che manca loro non è patriottismo, ma semplice buonsenso e minimo amor proprio.
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