sabato 4 aprile 2009

I VERI 'ITAGLIANI'

C'è gente che del G20 di Londra sembra non riuscire a ricordare altro che il tono di voce 'inappropriato' di Berlusconi nel chiamare Obama (e contrirsi di vergogna nei confronti della Regina).

C'è gente che del vertice NATO di Strasburgo non sa darsi pace della maleducazione di Silvio Berlusconi che sta al telefonino (chissà con chi e perché) mentre lo richiama la Merkel (poco importa se quella telefonata potrà rivelarsi essere stata utile per risolvere una questione di interesse generale - la nomina del danese Rasmussen - come riconosciuto dal presidente turco).

C'è gente che gode tafazzaniamente nel trovare articoli sulla stampa estera o video su youtube (meglio se di altri paesi) che denigrino il nostro presidente del consiglio per qualche gaffe (vera o presunta poco importa).

C'è gente che non ha di meglio da fare che perdersi nelle stupidaggini e nella denigrazione montata ad arte, ma che vorrebbero far passare per stupidi coloro i quali giudicano questi episodi per quello che sono.

Loro, si, sono molto 'itagliani' (nel senso più deteriore, autolesionista e provincialistico del termine).

Di gaffes (vere o presunte) capita di farne a parecchi uomini e donne di stato. Ma solo in Italia si ricercano e se ne fanno un caso da prima pagina per settimane, a scapito di notizie che dovrebbero esser ritenute leggermente più importanti ed interessanti (un G20, una riunione Nato, ecc). In Italia non si parla d'altro.

Anche questo è molto 'itagliano'.


Scrive Gherardo Pelosi sul sole24ore:
Che il problema sia ormai l'Italia e gli italiani piuttosto che Berlusconi è diventato evidente (...) Il commentatore dell'emittente France 2 ricordava che «è abbastanza frequente vedere nei ristoranti italiani mariti impegnato al telefonino mentre sono al tavolo con la moglie». Come a dire: «Perché meravigliarsi tanto del comportamento del presidente del Consiglio italiano che si comporta come tutti i suoi connazionali?. Passerà certamente per una persona maleducata - aggiungeva il commentatore - ma senza dubbio è una strategia del primo ministro italiano che vuole sottolineare la sua importanza».
Morale - I tanti che in Italia si affannano a screditare per primi l'immagine del proprio paese con l'esaltazione delle gaffes (vere o presunte) del suo rappresentante all'estero non si rendono conto che saranno massacrati a loro volta in quanto italiani (e forse lo meritano pure).
Quello che manca loro non è patriottismo, ma semplice buonsenso e minimo amor proprio.

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