giovedì 28 maggio 2009

Dario chiama, la famiglia risponde

«Non c'è dubbio che Berlusconi sia un imprenditore e un politico di successo, ricco, furbo e potente. Ma alle italiane e agli italiani vorrei rivolgere una semplice domanda: fareste educare i vostri figli da quest'uomo? Chi guida un Paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi».

Questa la dichiarazione pubblica fatta da Dario Franceschini a dieci giorni dal prossimo turno elettorale. Che tira in ballo un giudizio personale su Silvio Berlusconi come padre di famiglia.
Ed i figli hanno risposto. (e chi meglio dei figli sono legittimati e credibili nel dare una risposta a questa domanda?)

Pier Silvio: «Ma Franceschini come si permette? Forse sbaglio a prendere sul serio una battuta di così pessimo gusto. Ma anche alla campagna elettorale c'è un limite» «Io, proprio io, sono stato educato da Silvio Berlusconi. E i miei valori sono i suoi. Amore per il lavoro, generosità, tenacia e rispetto per gli altri. Quel rispetto che Franceschini dimostra di non conoscere».

Marina: «Franceschini dovrebbe vergognarsi. Chi gli dà il diritto di giudicare Silvio Berlusconi come padre? Con le sue parole offende anche me come figlia. Una figlia profondamente orgogliosa del padre che ha e dei valori che mi ha trasmesso. Sarei felice per i figli di Franceschini se avessero un padre come il mio».«Si è superato ogni limite di decenza. Questa non è libertà di parola, non è una semplice caduta di stile in campagna elettorale, questa è un'infamia».«Ma quale diritto ha di dire anche una parola, una sola, su Berlusconi padre? Io questo diritto ce l'ho e stavolta non intendo restar zitta. Vuol fare una domanda agli italiani? Gli rispondo da italiana, che è mamma e che ha avuto la fortuna di avere un genitore come Silvio Berlusconi. E parlo di fortuna non per il cognome che porta o per quello che ha fatto, ma per il padre che è stato e che è. Mio padre ha sempre lavorato tanto, ma non c'è stata una volta, una volta sola, in cui io non l'abbia sentito vicino quando ne avevo bisogno. E vicino nel modo giusto, a seconda delle situazioni: una presenza forte, se di quella avevo bisogno; o discreta, sfumata, se era la cosa giusta. Mi ha fatto sentire sempre molto amata, rispettata come figlia e come donna. Ha sempre compreso e sostenuto le mie scelte. Ma cosa ne sa Franceschini di me, di noi...».

Luigi (ultimogenito figlio di Veronica): «Sono contento e orgoglioso dell'educazione che ho ricevuto e dei valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia. Non vedo perchè la politica si permetta di giudicare Silvio Berlusconi come padre. Si tratta di piani diversi che non dovrebbero essere mai sovrapposti»

C'è stata anche una dichiarazione congiunta di tutti e cinque i figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi): «Non tutto si può sottoporre ad un sondaggio. Alla domanda se un padre sia capace ad educare un figlio gli unici in grado di rispondere sono i figli stessi. La politica non dovrebbe sconfinare in giudizi relativi al ruolo di padre, che con la politica nulla hanno a che vedere. Riteniamo di essere stati cresciuti ed educati in un ambiente famigliare equilibrato e ricco di valori».

Dario Franceschini avrebbe poi rettificato: «Mi dispiace che si siano male interpretate le mie parole. Non ho mai espresso, nè mai lo farò, alcun giudizio su Pier Silvio e la sua famiglia. Ho parlato di valori che un uomo pubblico deve trasmettere al paese».
Ma forse era oramai troppo tardi. L'autogol era già bello che fatto.

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