"Non ricordo una campagna elettorale orrenda come quella di oggi per l’Europa e per il governo di comuni e province. Ogni giorno mi domando su che cosa dovrò votare fra una settimana. Sulla storia fra il Cavaliere e una ragazza napoletana? Sulle invettive di un trinariciuto bianco come il leader del Partito democratico? Sugli allarmi dei dipietristi che urlano al ritorno del fascismo? Sul complotto che magistrati rossi e giornali sinistri starebbero attuando contro il premier per farlo secco? Confesso di essere sempre più incerto. E sempre più spaventato.
(...) La mattina i giornali mi portano in casa un paese che non riconosco più. E soprattutto una lotta politica di livello sempre più basso, umiliata e umiliante. Con il sesso che la fa da padrone e sembra in grado di decidere chi sarà a vincere e chi a perdere. È una sbobba difficile da ingoiare. Costringe anche noi giornalisti a rivoltarci nella melma. Dal momento che la stampa è, per forza di cose, lo specchio del paese che deve raccontare."
Giampaolo Pansa
Brani tratti da:
http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/68022/
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