
Scrive Maurizio Molinari sulla Stampa: "Due strette di mano con Muammar Gheddafi alla cena dei leader all’Aquila, l’incontro di oggi con Benedetto XVI su lotta all’Aids e alla povertà, gli ultimi ritocchi al programma di domani ad Accra e l’intesa su commercio e clima con il sudafricano Jacob Zuma descrivono l’impegno su più fronti di Barack Obama, teso a gettare le basi di un nuovo rapporto con l’Africa (il continente dove nacque suo padre, nda). Le due strette di mano con il colonnello libico sono avvenute durante la cena offerta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha visto Obama e Gheddafi sedere agli opposti lati di Silvio Berlusconi. Appena si sono incontrati Obama è andato incontro a Gheddafi e poi, durante la cena, il presidente americano si è alzato per tornare dal leader di Tripoli. Si è trattato della prima stretta di mano in assoluto fra Gheddafi e un presidente degli Stati Uniti. Denis McDonough, vice consigliere per la sicurezza nazionale, l’aveva anticipata poco prima dicendo che «Obama vuole continuare a contribuire al successo del summit, non tira indietro la mano di fronte a nessuno, sarà ben lieto di salutare tutti coloro che incontrerà» e che nel caso di Gheddafi l’interesse americano è «veder continuare la cooperazione dimostrata dalla Libia con la decisione di voler rinunciare al proprio programma nucleare», pur continuando a «fare presenti i propri motivi di preoccupazione» per le imprevedibili scelte politiche di Tripoli. La Libia d’altra parte ha normali relazioni con gli Stati Uniti e Gheddafi, nella veste di presidente dell’Unione Africana, è un interlocutore naturale di Washington, il cui inviato speciale per il Darfur, Scott Gration, sta tentando di accelerare il dispiegamento di una forza di pace inter-africana a difesa delle popolazioni civili minacciate dai predoni sostenuti dal governo del Sudan.
Dunque senz'altro una iniziativa voluta e cercata da Barack Obama. Ma certamente resa possibile o quantomeno facilitata dai nuovi ottimi rapporti diplomatici italiani con la Libia e di Silvio Berlusconi in particolare (non a caso seduto a tavola tra i due nel corso della cena) con Gheddafi.
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