
Scrive Beppe Severgnini: "The plot against Italy? Il complotto contro l'Italia, come un romanzo di Philip Roth? Il G8 è stato preceduto da giudizi severi e prese in giro. Prima i media internazionali si sono divertiti con minorenni ed escort, che ormai sbucano come finferli dopo la pioggia. Poi il "Guardian", senza citare una fonte rintracciabile, ha ventilato la nostra espulsione dal G8. Quindi il "New York Times" ha suggerito a Obama di prendere il volante.Perfidia, appunto: intesa come atteggiamento subdolo, malvagio e sleale, incline alla provocazione, da cui se ne trae soddisfazione. "Intendiamoci - sostiene una voce della staff del premier riportata sulla Stampa - non abbiamo problemi con le notizie o le opinioni, ma quando sono false non possiamo tacere. E poi si sta creando uno strano effetto di rimbalzo. Un giornale italiano scrive una cosa sbagliata, tipo che Letta non accetta più gli inviti a cena di Berlusconi. Uno straniero la copia pari pari, e il giorno dopo un giornale italiano la riprende tramite il corrispondente, come se fosse uno scoop nuovo. Ma stiamo scherzando?". Certo, non si può negare che a questo attacco senza eguali al nostro presidente del consiglio non sia mancato il materiale per alimentarlo e, come sostiene Rachel Donadio, corrispondente del New York Times da Roma, «questa polemica non l’ha inventata la stampa estera. Certi aspetti della vita privata hanno un interesse pubblico, quando riguardano chi è al potere». Tuttavia, dice sempre Rachel, «perché date tanto peso a quello che scriviamo? Non l’ho mai capito. Negli Stati Uniti un editoriale uscito su un giornale straniero non provocherebbe mai tutte queste reazioni».
Il mondo ce l'ha con l'Italia? No. Ma un certo maligno godimento sembra evidente. Noi dimentichiamo di vivere nel luogo mitico per generazioni di viaggiatori colti - quelli che oggi scrivono e parlano nei media internazionali. Vedere ciò che avremmo potuto diventare, e non siamo diventati, dà il sapore amaro ai commenti. La delusione è il carburante della perfidia."
Già, ma anche questo è un problema tipicamente italiano. Almeno quanto lo è Silvio Berlusconi.
Inoltre siamo sicuri che comportamenti libertini paragonabili sarebbero stati attaccati dall'estero allo stesso modo in un paese diverso dall'Italia? Come ammette Philippe Ridet, corrispondente di Le Monde "Per carità, noi francesi non possiamo dare lezioni: Mitterrand aveva due mogli e una figlia segreta".
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