- «Bisogna smetterla di considerare ubriaco al volante chi beve un paio di bicchieri.
- "No all’atteggiamento proibizionistico di chi chiede tolleranza zero sulle strade, abbassando ancora i limiti del tasso alcolemico per chi guida».
- «Il limite attuale di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue è ragionevole. Abbassarlo ancora non serve. Entro tali livelli si è sobri e perfettamente in grado di guidare: corrisponde a due bicchieri di un vino che abbia non più di 11 gradi, diciamo uno spumante o un rosso non troppo strutturato».
- «Solo il 2,09% degli incidenti è causato da guidatori in reale stato d’ebbrezza, persone che all’etilometro risultano ben al di sopra dello 0,5. Non vedo perché dovrei rinunciare a bere con intelligenza e moderazione solo perché ci sono irresponsabili che si ubriacano».
- «E’ in atto una criminalizzazione del vino che non ha senso e che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del Made in Italy».
- «Perché non si guarda con altrettanta severità alle altre cause degli incidenti? Vogliamo parlare del fumo o dei farmaci che danno sonnolenza? Degli antistaminici che migliaia di italiani prendono per combattere le allergie? O dei tranquillanti? Temo siano più pericolosi dei fatidici due bicchieri, ma nessuno se ne occupa, è più comodo dare la colpa al vino».
Come dargli torto? Io personalmente condivido pienamente l'opinione espressa in proposito da Giorgio Calabrese.
Morale: non tutto ciò che arriva targato EU è per questo invariabilmente opportuno e positivo per il cittadino italiano.
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