giovedì 10 settembre 2009

Il ritorno del teorema mafioso


La storia pare talora proporsi a cicli, con dei nuovi che si sostituiscono ai vecchi, con dei vecchi che a volte ritornano, tornando ad essere così nuovi. Questo sembra essere il caso del 'teorema mafioso' a proposito di Silvio Berlusconi, prossimamente su tutti gli schermi e nelle migliori sale. A proposito di quel che se ne sa e che ne sembra, propongo un collage ricavato da due post di Davide Giacalone.

La madre dei teoremi è sempre incinta, ma ce n’è una che partorisce sempre lo stesso pargolo, quale che sia il padre, quale che sia l’epoca. Mi riferisco all’antimafia militante, sempre pronta ad inseguire l’ultimo pentito, anticipandone le dichiarazioni. Non si sa se perché informata di quel che ancora si sta verbalizzando o desiderosa di suggerirne il contenuto. Così, secondo la vulgata giornalistica, la mafia, non potendo più prendere ordini da Giulio Andreotti, avrebbe cominciato a prenderne dal nordico Silvio Berlusconi, per il tramite di Marcello Dell’Utri, anche nella funzione d’interprete. (...) Per la strage di via D’Amelio, dove fu ucciso Paolo Borsellino, la procura sostenne una tesi, avallata dai verdetti. Abbiamo una verità processuale, solo che è falsa, hanno sbagliato tutto. Un pentito, Gaspare Spatuzza, ha raccontato come sono andate le cose, non solo smentendo il pentito precedente, Vincenzo Scarantino, che era stato preso come un oracolo, ma dimostrando che c’è voluta tanta buona volontà per credergli (Scarantino sostenne di partecipare ai vertici della cupola, ma appare poco credibile essendo all'epoca tossicodipendente e, per giunta, amante di un transessuale; ndnick). Gli eroici procuratori, nel migliore dei casi, in compagnia dei tribunali, s’erano fatti menare per il naso. La cosa singolare è che una volta scoperta la nuova verità, si pretende di appiccicarle addosso i medesimi teoremi che, grazie alla vecchia, s’erano fatti circolare. E non basta. Si continua ad indagare sulla presunta “trattativa” fra la mafia e lo Stato (che avrebbe preparato il brodo di coltura per la nascita di Forza Italia; ndnick), chiamando in causa Berlusconi che, all’epoca dei fatti, non aveva titolo a trattare per conto di nessuno Stato. Intanto si cerca di dimenticare che l’uomo dei contatti strani c’è già, è Luciano Violante. (...) Come è possibile che l’allora presidente della commissione bicamerale antimafia, Luciano Violante, sia corso in procura, a Palermo, essendosi ricordato, quindici anni dopo, e solo quando si annunciava l’uscita di certe carte, che, a dir suo, Vito Ciancimino, per il tramite del carabiniere Mori, gli aveva chiesto un incontro? Sono quindici anni che si discute sulla possibilità o meno che sia esistita una trattativa, o, almeno, un colloquio, fra mafia e Stato, ed il mafiologo numero uno si prende una così clamorosa botta d’amnesia? Ora, posto che dai verbali di quella commissione sembrerebbe vero il contrario, ovvero che Violante chiese a Mori di contattare Ciancimino, il quale gli mandò in regalo l’anteprima del suo libro, questo antefatto, fino al luglio scorso sconosciuto a tutti, non getta una luce diversa sulle dichiarazioni di quel mafioso, Giovanni Brusca, che prese l’aereo assieme a Violante e disse di avergli ricordato gli impegni presi? (...) Ed a cosa portarono le stragi di mafia? Per prima cosa fu eletto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, poi finì di venire giù il mondo della prima Repubblica. E quando scoppiarono le altre bombe mafiose, cosa successe? Non ricordo che si consolidò il potere attorno alle forze moderate, e, se si vuole, per fantastica comodità, reazionarie, anzi, mi pare che si spianò la strada alla sinistra al governo.

Con il che non sostengo affatto che i mandanti delle stragi vanno cercati a sinistra. Mi vergognerei, nel suggerire una simile suggestione. Ma sono anni che campiamo con la suggestione opposta, non solo altrettanto vergognosa, ma anche priva di punti d’appoggio nella realtà dei fatti. Almeno quelli che conosciamo.


Prepariamoci, ordunque, alla prossima campagna.

PS:
L'immagine è stata realizzata da un burlone che l'ha introdotta nel sito di Forza Italia Massa, nella sezione messaggi. Il fotomontaggio è stato realizzato manipolando la nota immagine che riprende l'arresto del mafioso Giovanni Brusca.

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