
Trovo ogni volta incredibile e impressionante la constatazione di come alcune bufale, sapientemente insinuate e ripetute all’infinito, sappiano entrare nella testa di tanti come Verità assodate, tanto più ‘credibili’ quanto più contorte, astruse e contrastanti con le versioni ufficiali, semplici e razionali. Le ipotesi complottistiche dell’11 settembre sono tra queste.
La cosa paradossale è che chi ci crede, ritiene il suo atteggiamento particolarmente intelligente proprio in ragione della logica assurda e contorta di queste bufale: si sentono dei ‘dritti’ che non la bevono. Quando, in realtà, sono loro vittime della suggestione di insinuazioni infondate, che nulla vale dimostrare come tali anche per centinaia e centinaia di volte (opera meritoria svolta ad esempio da blog come attivissimo o undicisettembre): l’insinuazione resta nel profondo, aldilà della logica e della razionalità, riemergendo a distanza di tempo. Tale convinzione inconscia si radicalizza al punto tale che neanche se chi ne è vittima incontrasse Bin Laden in persona a confermargli la paternità dell’attentato lo riterrebbe vero e sincero.
Impressionante. E terribile. O semplicemente umano.
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