giovedì 1 ottobre 2009
Libertà di share
C'è chi sostiene che in Italia non ci sia libertà di informazione e che alcune notizie e avvenimenti rilevanti vengano subdolamente e colpevolmente nascosti o messi in sordina. Come nel
caso di Patrizia D'Addario, messo a tacere per lo scabroso coinvolgimento del presidente del consiglio.
C'è - per fortuna - chi reagisce a questo grave vulnus dell'informazione - chi se non lui, Michele Santoro - e che ha deciso coraggiosamente di invitare nella puntata di stasera di annozero proprio lei in persona: Patrizia D'Addario (riuscendo peraltro a soffiarla a Lucia Annunziata).
Ma che cosa potrà dire di nuovo la D'Addario che già non si sappia e che non si sia diffusamente riportato sui media e sulla stampa, in Italia e nel mondo (anche con interviste dirette, come
quella fatta per El Pais e già trasmessa da Santoro)? Potrà veramente la partecipazione ad annozero di Patrizia D'Addario (oramai considerata una vera star, come si è visto in occasione della sua apparizione a Venezia durante l'ultima manifestazione cinematografica) dare un contributo nuovo e sostanziale alla vera e corretta Informazione pubblica?
Di questo, sinceramente, dubito fortemente, come sono tuttavia sicuro - come lo sono in molti, compreso certamente Michele Santoro - che sarà un successo.
Dunque un sospetto potrebbe insinuarsi malevolo: per Santoro invitare la D'Addario in trasmissione è più una manifestazione di libera e corretta informazione o più una manifestazione di capacità di share?
Flavia Perina, direttore del Secolo d'Italia e deputato del Pdl, declinando l'invito alla trasmissione di stasera, ha dichiarato: "Avevo dato la mia massima disponibilità a partecipare alla puntata di domani (oggi, ndnick) di Annozero che mi era stata presentata come dedicata al sistema Tarantini e al rapporto tra il potere e le donne. L'annuncio della presenza in studio della signora D'Addario mi ha costretto a declinare l'invito, con la convinzione che una trasmissione così congegnata rischi di risolversi nella ricerca di facili effetti scandalistici. Ho troppo rispetto per la politica, e per il tema della dignità della donna, per affidarla ad un confronto di quel tipo".
Marco Taradash, a mio parere, non è lontano dal vero quando sostiene che "Michele Santoro fa un programma volto esclusivamente alla polemica e al martirio. C'è chi abbocca e lo fa martire". Anche se trovo giusto aggiungere che Michele Santoro ha il merito di saper interpretare il suo ruolo (di martire, santo e eroe dell'informazione) con grande abilità e furbizia, e soprattutto quello di saper costruire le sue trasmissioni con indubbia professionalità e capacità personale.
Viva annozero, dunque, viva Santoro e viva lo share.
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