Su Santoro e annozero è ricominciata la solita diatriba, con due fazioni opposte, accanite e irriducibili nel sostenere la propria tesi, l'una in difesa del presunto ultimo baluardo di informazione libera dal 'regime', l'altra che l'attacca come intollerabile falsa e faziosa propaganda contro il governo, Silvio Berlusconi in particolare, sulla tv di stato.
Trovo molto sensato il giudizio espresso in proposito da Aldo Grasso sul Corriere della Sera, che, pur essendo molto critico nei confronti di Annozero e Santoro, ritiene ancor più sbagliato volerli censurare.
Sulla questione più generale della libertà di stampa e dello stato dell'informazione in Italia, trovo condivibilissimo quanto sostiene Filippo Facci nell'intervista rilasciata a Farefututo, il cui senso è ben riassunto nell'incipit dell'articolo:
"L’allarme sulla mancanza di libertà di stampa in Italia è «semplicemente ridicolo». Ma questo non significa che vada tutto bene. Perché la «militarizzazione» del bipolarismo rischia di schiacciare l’indipendenza di pensiero, mentre in televisione si vive l’informazione sempre più «come una grossa seccatura». E il centrodestra, più che chiudere programmi dovrebbe farne di nuovi. Anche perché se la libertà di stampa c’è, non è detto che tutti la sappiano (o la vogliano) usare."La 'militarizzazione' dell'informazione, nonché il suo uso sconsiderato e fuori da ogni regola, rappresenta dunque il vero problema dell'informazione nel nostro paese. Un problema divenuto purtroppo presente nell'informazione di entrambi gli schieramenti.
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