martedì 5 gennaio 2010

Bettino Craxi: la diatriba toponomastica non basta

"Nelle prime settimane del 2010 si parlerà a lungo di Bettino Craxi, per il decennale della scomparsa. Si è già cominciato a farlo e in due modi opposti. Il primo considera il leader del Psi soltanto un ladro e un latitante. Il secondo sostiene che il giudizio su di lui deve essere più ampio, non limitato alla sola vicenda di Tangentopoli. Anche perché, insieme al Psi, altri partiti vissero sul sistema delle mazzette o del finanziamento illecito. A cominciare dall’avversario più tenace di Craxi: il Pci, poi diventato Pds."
Giampaolo Pansa Articolo completo

"La diatriba toponomastica a dieci anni dalla morte di Craxi andrebbe messa da parte. Svilisce un dibattito ineludibile perché grava ancora sulle nostre attuali vicende e seguiterà a pesare fino a quando le reciproche accuse non saranno metabolizzate. (...) l' intuizione storica di una riconquista di uno spazio autonomo del Psi, succubo fino al 76 della preminenza comunista, avvalorata dal consociativismo berlingueriano con la sinistra dc, era una necessità per l' Italia. Anche la dilatazione del deficit pubblico fu spinta dal consociativismo e dalla invadenza sindacale che ne derivava. Senza autonomia e peso autonomo del Psi nel governo di centro-sinistra, non ci sarebbe stata la svolta storica della scala mobile e l' inversione di una inflazione devastante, così come non ci sarebbe stata una scelta europeista epocale, quando Craxi, al Vertice di Milano dell' 85 impose il voto a maggioranza contro la Thatcher per passare al Mercato unico; così come fu decisivo il suo intervento per permettere contro il Pci, l' installazione degli euromissili in Italia a fronte di quelli installati da Breznev, puntati sull' Europa per ricattarla. Per far questo occorreva un partito dotato anche di autonomia economica. Di qui la scelta rovinosa delle tangenti, gli arricchimenti, gli scandali nel clima di cinismo realpolitik inalberato dal Capo. Il giudizio, però, si è squilibrato da una parte sola: tutta la vita italiana era condizionata dai costi "impropri" della democrazia: la Dc imponeva tangenti pubbliche, il Pci riceveva i soldi prima dall' Urss e poi delle cooperative. Ma il marchio dell' immoralità è finito solo su Craxi."
Mario Pirani Articolo completo

Nota di nick: Craxi è un simbolo. Il tentativo di riabilitazione attuale da parte di opinionisti attenti e onesti intellettualmente come Pansa o Pirani, non credo sia certo motivato dalla volontà di celebrazione della sua figura politica (che rimane discutibile), quanto piuttosto dal voler far finalmente giustizia della colpevolizzazione assoluta di cui è stato fatto oggetto, che lo ha reso il principale se non unico capro espiatorio di tutto quanto considerato negativo nella prima repubblica. Solo una questione di giustizia resa, dunque, possibile oggi riesaminando non più a caldo quella vicenda.

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