"se la linea editoriale del Giornale fosse quella di un quotidiano diretto da una persona parimenti intelligente e parimenti vicina al Cavaliere come Giuliano Ferrara, oggi la situazione del centrodestra sarebbe molto diversa. Se una parte preponderante della stampa di centrodestra ha scelto come linea editoriale quella del Fini nemico di Berlusconi, il Foglio di Giuliano Ferrara ha invece preferito trattare le scelte di Fini come risorsa per Berlusconi. È chiaro che l'impatto di comunicazione nei confronti dell'elettorato di centrodestra del Giornale e di Libero è molto più forte, ma alcuni accadimenti, da parte di giornalisti e di persone vicine al centrodestra, vengono letti in modo completamente diverso. E questo dovrebbe fare riflettere."
Naturalmente il riferimento a Feltri e Ferrara è solo simbolico, ma sarebbe certamente opportuno se nel centro destra si riflettesse su queste parole di Benedetto Della Vedova. Ammesso e non concesso che sia ancora possibile riflettere.
Certo è più facile adeguarsi allo scontro violento contro il facile nemico (il traditore, il fascista, il comunista, il sobillatore, l'agente della CIA, l'arrivista, l'invidioso, il rancoroso, l'eterno perdente, ecc.ecc). Quello che è meno facile è assimilare a quelle categorie persone che hanno preso in qualche misura le parti di Fini come Della Vedova, Ferrara, Facci, oltreché una considerevole parte dell'opinione pubblica (nonché tanti nel partito che per convenienza o codardia lo ammettono solo in privato). E anche questo dovrebbe fare riflettere.
Magari cercando di analizzare meglio e nel merito ciò che ha realmente detto Gianfranco Fini.
Se non altro affinché, contrariamente alla mission del Pdl, l'odio non prevalga sull'amore.
Nessun commento:
Posta un commento