mercoledì 19 maggio 2010
Santoro fior di professionista
Ho sempre pensato fosse un fior di professionista. E i fior di professionisti si fanno pagare. Soprattutto i professionisti di demagogia mediatica.
Forse adesso - finalmente - la smetteranno di considerarlo un martire, povera vittima di un editto passato alla storia. O almeno lo considereranno un martire molto ricco "convinto di aver agito ancora una volta nell'interesse del pubblico".
Di certo un professionista come lui non ci abbandonerà. (Mica è scemo, lui)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Io non ho mai condiviso le idee di Santoro, sono sempre stato critico sui suoi metodi e sul suo criterio di fare giornalismo militante, tuttavia ho sempre riconosciuto la bravura e capacità professionale. Per questo ritengo che la tv pubblica dovesse mantenere al suo interno Santoro come una delle sue migliori professionalità (e autore di una delle trasmissioni di maggior successo di pubblico).
Però. Santoro è sempre voluto essere un giornalista di parte, chiaramente schierato su certe posizioni, fiero difensore del suo modo di concepire il mondo e la realtà, essendo convinto e riuscendo a convincere tanti della sua diversità e peculiarità. Dopo una lunga battaglia legale e avvalendosi di una sentenza di tribunale ha ripreso il posto che occupava e che rivendicava. Ora abbandona quel posto per un bel mucchio di soldi. lo trovo questo coerente col suo valore professionale, ma incoerente e stonato con l’immagine di lui che vuol dare e della quale ha convinto una consistente parte dei suoi estimatori.
Un po’ come se Totti, alfiere e strenuo sostenitore della sua romanità, abbandonasse la Roma per un bel mucchio di soldi: calcisticamente e professionalmente Totti rimarrebbe Totti, ma la sua immagine e la credibilità delle posizioni di romanità sempre sostenute ne subirebbero un colpo mortale. Niente di male, certo, ma sarebbe per chi lo ama una bella delusione. E’ a quel tipo di delusione che volevo fare riferimento con questo post.
Posta un commento