
("... perseverare autem diabolicum")
Le dimissioni di Nicola Cosentino dalla carica di sottosegretario all'economia erano da tempo l'unica possibile via d'uscita per un caso che si trascinava già da troppo tempo. Aver aspettato fino ad ora a far si di rendere effettiva questa scelta pur obbligata - analogamente al caso Brancher - costituisce un indebolimento ulteriore per il Pdl e per Silvio Berlusconi. Che pare ancora non comprendere la gravità del danno politico rappresentato da un atteggiamento simile. Tant'è che accetta il mantenimento della carica di Nicola Cosentino come coordinatore del Pdl campano e persegue la stessa linea di difesa - tanto rigida quanto alla lunga insostenibile - anche per il caso di Denis Verdini.
Scrive Massimo Franco:
"Il fatto che il centrodestra continui a perdere pezzi sull’onda di vicende estranee alla sua volontà ed alla politica segnala una stortura di fondo. È come se nella penombra del grande albero berlusconiano si fossero annidati segmenti di società che usano il governo come guscio dentro il quale ingrassare i loro comitati d’affari. Si tratta di un problema che sarebbe ingeneroso considerare un’esclusiva del Pdl. Ma, anche per il modo in cui reagisce, la coalizione berlusconiana tende ad apparire più coinvolta di altri." (...) "in una fase di crisi così acuta si richiede un supplemento di serietà e di chiarezza; e accettando l’idea che i comportamenti illegali nella vita politica vanno riconosciuti e sanzionati prima che diventino casi giudiziari."
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