Scrive su facebook un certo George Mansfield Smith-Cumming (che scrive sempre cose molto interessanti): "Il potere politico e la burocrazia contano in quanto spendono e decidono. (Soprattutto in Italia; ndnick). Quando furono istituite le regioni negli anni 70 le province avrebbero dovuto scomparire. (Ma non sono scomparse; ndnick). Ogni pubblica amministrazione fa quel che vuole e non deve rendere conto che in minima parte al proprio referente centrale (almeno fino a quando - e se - sarà attuato il nuovo progetto federalista; ndnick). D'altra parte non potrebbe essere diversamente in un sistema che non prevede sanzioni personali di alcun tipo (a carico dei cattivi amministratori della res pubblica, amministratori pubblici il cui numero continua ad aumentare a dismisura; ndnick). Si è persino riusciti a trasferire competenze alla UE senza smantellare istituti nazionali anzi costituendo enti per i rapporti con Bruxelles." Secondo una logica, aggiungo io, che ha come unica giustificazione la moltiplicazione delle poltrone. Che a sua volta ha come unica razionale spiegazione la inesauribile ricerca di consenso e di potere politico. Situazione che è degenerata al punto da mettere in discussione la stessa sostenibilità dell'intero sistema statale.
Per questo provo grande interesse per quella che pare una vera e grande scommessa intrapresa dal governo di David Cameron e presentata dal Cancelliere dello Scacchiere (equivalente del ministro delle Finanze) Greg Osborne con il suo piano quadriennale di riduzione della spesa pubblica: mezzo milione di posti di lavoro in meno nel settore pubblico, innalzamento dell'età pensionabile (66 anni per uomini e donne entro il 2020) e taglio delle prestazioni del welfare, con una riduzione in media del 20% nei bilanci dei vari ministeri. Una scelta drastica e coraggiosa, non certo priva di rischi e controindicazioni.
"Contrastare l'attuale deficit è inevitabile. - ha dichiarato Osborne in parlamento - Le decisioni su come farlo no. Ci sono delle scelte e oggi noi le facciamo. Un investimento sul futuro piuttosto che pagare il conto dei fallimenti passati. Questa è la nostra scelta".
Una scelta coraggiosa. Che in Italia non avrebbe il coraggio di fare nessuno.
Nessun commento:
Posta un commento