giovedì 14 ottobre 2010

Uso personalistico della Rai


Certamente Michele Santoro merita molte delle critiche che gli vengono rivolte, in primo luogo la faziosità - sia pur gestita con grande abilità, mestiere e furbizia - nello svolgere una sua tesi precostituita, come pure una probabile eccessiva considerazione di sé stesso e del suo ruolo, che lo fa esporre in atteggiamenti di difesa personale forse fuori luogo in uno spazio che dovrebbe essere di informazione pubblica. Tuttavia è altrettanto vero che Annozero sia una trasmissione di opinione molto ben fatta e di grande successo - una delle più seguite nel genere, nella Rai e non solo - dunque un valore da tutelare e sostenere.

La cosa paradossale, tuttavia, è che il direttore generale della Rai, Mauro Masi, giustificandosi con il voler punire questo "uso personalistico" di uno strumento di informazione pubblica, arrivi a replicare netto alla domanda di un giornalista del Messaggero su cosa intendesse fare se attaccato nuovamente da Santoro nel suo Annozero: "Lo licenzio". Come se oramai fosse una questione personale tra lui e Santoro.

Non è anche questo un modo eccessivamente personalistico di gestire un servizio pubblico? E a Masi chi lo punisce?

2 commenti:

ale ha detto...

Certo che un dirigente che dovrebbe avere a cuore le finanze Rai (che sono poi le nostre) che va a chiudere la trasmissione che gli fa guadagnare di piu e trova ogni scusa per mettere ostacoli ed impedimenti lo trovo imbarazzante.

santacruz ha detto...

Chi lo punisce?

Dovrebbe farlo chi lo ha messo a quel posto, il presdelcon, chi altri?

Ma gli conviene visto quello che gli fa guadagnare?

Fra Masi e Minzo, mediaset vola!

E tu/noi paghiamo! :)))))))))))))