giovedì 18 novembre 2010

Due semplici domande

Due semplici domande a un ipotetico "berlusconiano":
  • Se Berlusconi e il suo governo, nonostante la grande forza parlamentare iniziale, non è - o non è più - in grado di andare avanti, credi davvero che questo sia l'esito dell'azione di altri contro Berlusconi e non della sua incapacità a farvi fronte nel modo corretto e opportuno, se non addirittura la conseguenza di azioni e comportamenti propri di Berlusconi medesimo?
  • Pensi che Berlusconi sia ancora un attore politico fondamentale per pensare ad un futuro positivo per il nostro paese o viceversa non pensi che la sua uscita dalla scena politica potrebbe di per sé eliminare la fonte di sterile perenne insormontabile contrapposizione che finora ha reso irrealizzabili quelle importanti riforme (come quelle della Giustizia e del sistema istituzionale) che tutti - lui compreso - invece reputano indispensabili?

2 commenti:

Fabio ha detto...

In linea teoricia, in un mondo Liebnitziano, si.
Siamo però in Italia : tolto un nemico , ciascuno, nel suo orticello, se ne cercherebbe un altro, per poter continuare la sua pantomima.
Non cambierebbe nulla , il marcio è troppo esteso. Per marcio intendo incapacità di realizzare qualcosa di realmente pratico ed utile per il popolo, il riudurre il tutto ad un gioco falso di galli nel pollaio che coltivano solo il proprio giardinetto di privilegi ed interessi.

nicknamemadero ha detto...

"Se ne cercherebbe un altro"

Berlusconi, con le sue eccezionali peculiarità, è stato per molti una grande speranza (o illusione), per altri un vero incubo. Sarebbe veramente difficile trovarne un altro come lui. E questo, già di per sé, dovrà pur significare qualcosa.

Forse è proprio di una sana "normalità" che avremmo bisogno. Basta "eroi" o "nemici"