sabato 8 gennaio 2011

Berlusconi ha fallito

Berlusconi è finito.

Il progetto Fli sembra arenato e stenta non solo a guadagnare consensi, ma a mantenere quelli che aveva saputo raccogliere. A mio parere non certo solo per la non riuscita operazione di sfiducia a Berlusconi, ma perché sono emersi con sempre maggior chiarezza i suoi limiti ed errori: l'essere stato troppo schiacciato e ridotto sulla figura del suo politico di riferimento, Gianfranco Fini, e sul suo scontro personale con Berlusconi, ma soprattutto la confusione, l'incertezza e la debolezza della sua strategia, ridottasi infine ad una non certo esaltante alleanza con Casini e Rutelli. Certamente una alleanza imposta dalla necessità congiunturale di affrontare probabili elezioni anticipate con l'attuale sistema elettorale, ma altrettanto certamente un riposizionamento e un ridimensionamento assai deludente per tutti coloro che speravano in una nuova rinascita del centrodestra italiano.

Tuttavia anche se Fli ha perso slancio e credibilità, la sua principale ragion d'essere è stata vincente: ha reso evidente la delusione e la spaccatura nell'ambito del centrodestra, ma soprattutto ha messo in luce l'esistenza di un centrodestra non berlusconiano.

Il progetto fondamentale di Berlusconi era di unificare il centrodestra italiano in un grande partito di massa e attuare un grande rinnovamento del paese. Ebbene ha fallito su entrambi i fronti. Non solo l'Italia attuale non appare affatto rinnovata, ma continua a vivere i drammi della sua giustizia, del suo fisco, del suo debito, del peso insostenibile del suo stato, della sua inefficienza, della mancanza di liberalizzazione economica. Per questo Berlusconi sembra aver inesorabilmente perso autorevolezza e credibilità, ma soprattutto sembra aver smarrito la sua leggendaria capacità di suscitare sogni. Non solo è sempre più sotto scacco del crescente potere della Lega, non solo è costretto ad una mortificante caccia al singolo deputato (preso dove capita: esattamente la 'politica dei politicanti' che tanto criticava) per mantenere in vita il suo governo, ma sembra per giunta non essere più in grado di mantenere il controllo e l'unità all'interno del suo partito. Per non parlare di esprimere un serio e credibile progetto politico per il futuro e per l'immediato.

Che il leader Berlusconi sia finito è dunque oramai assolutamente evidente. Con segnali clamorosi, come le ultime esternazioni di Feltri, finora considerato tra i suoi più efficaci ed affidabili pretoriani: «La gente ha finora votato Berlusconi per lui, anche se non ho capito quale sia il suo irresistibile fascino»; oppure: «Spero che il prossimo presidente della Repubblica non sia Berlusconi: immaginate cosa potrebbe succedere, escort al Quirinale...».

Berlusconi non ha alternative: deve farsi da parte.

Nessun commento: