domenica 12 giugno 2011

Lady Gaga sugli scudi



"Chiediamo uguaglianza piena. Sono arrabbiata come voi. Dobbiamo dare prova della nostra rabbia e della nostra pena e difendere l'amore. Facciamo la rivoluzione dell'amore"
. Queste le parole pronunciate da Lady Gaga all'Europride di Roma subito prima della sua esibizione. Bella, di grande effetto, ben preparata, di certo assai studiata. Lady Gaga ha voluto dimostrare di essere una grandissima professionista (cantando e suonando dal vivo), ma anche una donna sensibile, intelligente, intimamente dolce, a dispetto dell'immagine esagerata, trasgressiva, sadomaso e blasfema che finora aveva costruito per sé. Quella immagine che alla vigilia di questa partecipazione aveva spinto un caustico Marcello Veneziani a sostenere: "Lady Gaga non è un mito ma un fenomeno da circo e da baraccone co­me la donna-mosca e l’uomo-ragno".

Sinceramente io come artista la trovo tutto fuorché eccezionale, anche se indubbiamente assai brava a cavalcare l'onda della finta trasgressione. L'essere riuscita a diventare una star internazionale lo si spiega certo di più con la sua bravura nel saper cogliere, proporre e vendere il prodotto giusto, piuttosto che al suo valore intrinseco (un po' come è riuscita a fare Madonna, altra illustre oriunda italiana di successo). Non ho certo nulla - tutt'altro - contro la sua partecipazione all'Europride, ma fare per questo di Lady Gaga un'icona di arte ed un modello di saggezza mi pare veramente troppo. Non fa che dar ragione a Veneziani: "Da noi sarebbe già governatore".

PS: E se anche questa partecipazione all'Europride fosse l'ennesima - azzeccatissima - mossa di marketing di Lady Gaga?

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