"Quali terribili maledizioni getta il culto di Maometto sui suoi seguaci! Oltre al fanatismo, pericoloso in un uomo quanto l'idrofobia in un cane, vi è questa terribile apatia fatalista. Costumi malsani, antiquati sistemi di agricoltura, pigre metodologie di commercio e insicurezza della proprietà esistono ovunque vivano o governino i seguaci del Profeta. Un sensualismo degradato priva questa vita di grazia e finezza, e sottrae al Paradiso dignità e santità. Il fatto che nella legge maomettana qualsiasi donna- sia essa figlia, moglie o concubina - debba appartenere ad un uomo come sua proprietà assoluta, rinvia l'estinzione ultima della schiavitù al giorno in cui la fede islamica cesserà di esercitare un grande potere fra gli uomini. Individualmente i musulmani possono dare prova di magnifiche qualità. Migliaia divengono soldati della regina coraggiosi e leali: tutti sanno come morire. Ma l'influenza della religione paralizza lo sviluppo sociale di coloro che la seguono. Al mondo non esiste una forza retrograda più grande. Lontano dall'essere moribondo il culto di Maometto è una fede militante, una fede che fa proseliti. Si è già diffuso attraverso l'Africa Centrale generando ad ogni passo guerriglieri impavidi; e se non fosse che la cristianità è difesa dalle forti braccia della scienza - quella scienza contro cui ha lottato invano -, la moderna civiltà europea potrebbe cadere, così come cadde l'antica Roma"
sabato 23 luglio 2011
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