Qualsiasi persona di buonsenso (credente o laica che sia) avverte la necessità di riconsiderare i veri valori e le categorie sociali all'interno della società attuale. La famiglia, l'eutanasia, il testamento biologico, la procreazione assistita e delegata, sono tutte importanti questioni in qualche modo collegate e che richiedono di essere affrontate in maniera decisiva ed organica. Occorre farlo anche con urgenza, per evitare di trovarsi spiazzati rispetto alla velocità dei progressi della scienza e delle tecnologie, prima che si pongano dei corretti limiti etici oltre che legali.
La famiglia è sicuramente uno dei nuclei fondanti della società, l'unità operativa e di riferimento, determinante per la formazione dell'individuo, della sua crescita, della sua evoluzione, della sua cultura, del suo corretto inserimento come individuo maturo nella società (ove contribuirà alla formazione di una nuova famiglia). Oggi come oggi, tuttavia, non è possibile difendere la famiglia semplicemente arroccandosi sull'idea che se ne aveva nel passato. La famiglia, come i singoli individui, hanno inesorabilmente subito importanti ed irreversibili modificazioni per l'inarrestabile evoluzione sociale: oggi si tende a costituire una famiglia in età più matura, non è rara l'unione di due persone con figli avuti in precedenti relazioni (dando luogo alle cosiddette famiglie allargate), la famiglia stessa ha perso l'elemento di sacralità acquisendo più il carattere di unione a termine (finché dura l'amore, bene, poi meglio sfasciarla).
A mio parere è comunque imprescindibile, parlando di famiglia, quell'elemento naturale, biologico, atavico che da sempre determina l'essenzialità della famiglia, l' essere originata dall'unione di un uomo e di una donna. Un uomo ed una donna che si amano e che, almeno teoricamente, hanno la capacità di procreare. Che poi due persone dello stesso sesso possano amarsi, volersi bene, vivere e progettare una vita insieme, lo giudico tuttaltro che disdicevole; che una coppia dello stesso sesso possa crescere un bambino con amore e dedizione, non lo nego (ma un bambino, potendo scegliere, preferirà sempre e comunque avere un papà ed una mamma); equiparare una coppia (cioè due individui) dello stesso sesso ad una famiglia è però semplicemente un'illusione. Sarà sempre e comunque un surrogato di famiglia, se non una parodia. Se poi proviamo ad immaginare un futuro prossimo nel quale sarà tecnicamente possibile generare un figlio da una coppia dello stesso sesso ( e perché no allora da un singolo individuo: clonazione) diventa un incubo.
Il problema è uno solo: quale futuro vogliamo?
giovedì 5 aprile 2007
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