sabato 15 marzo 2008

SULLA IMMAGINE DEI CANDIDATI

Più passa il tempo e più Veltroni appare finto, costruito, non convincente, spuntato.

Ha fatto tutto il possibile, nelle condizioni date, per cercare di creare una sua "suggestione": scelta delle locations, parole d'ordine d'effetto, qualche faccia nuova, un "loft" come quartier generale, un'abile e discreta messa in ombra di figure scomode, una regia della "rimonta", del "ce la possiamo fare" (che però, in base ai più recenti sondaggi elettorali, sembra perdere credibilità). Manca solo una cosa: la sostanza.
Un po' come la festa del cinema di Roma.

Berlusconi, invece, pur con i suoi indubbi limiti e controindicazioni, sembra non interessarsi affatto alla costruzione di un sé ideale: semplicemente si mostra per quel che è, ed agisce in modo molto determinato e pragmatico.

Con una probabile sostanziale vittoria in tasca, con un potenziale schieramento prossimo alla metà degli elettori del paese, con una drammatica esigenza di politica efficace e concreta per risollevare le sorti del paese e degli italiani, a fronte di una situazione internazionale preoccupante, sembra non voler, stavolta, offrire sogni, badare alle apparenze, curarsi troppo dell'apparire diverso da quel che è (o almeno di nascondere i propri limiti). Sembra voler andare alla sostanza, all'osso, alla concretezza. Tanto da candidare (ed ammetterlo) un Ciarrapico perché questo può tornargli utile...

Insomma un Berlusconi brutto, pratico e determinato, contro un Veltroni bello (?!?), ma vacuo e incostistente.

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