giovedì 18 settembre 2008

ALITALIA ADDIO


Dunque il salvataggio di Alitalia sarebbe ufficialmente fallito.
L'offerta della cordata CAI ha trovato l'intransigente rifiuto da parte di alcune delle principali categorie sindacali dei piloti e degli assistenti di volo. Che hanno dimostrato in questa loro ferma intransigenza molto coraggio.
Di questo coraggio avranno ancor più bisogno a partire da oggi.
Nella speranza che quel coraggio non fosse invece solo irresponsabile errore di valutazione.


La CAI era una cordata di privati che ha ritenuto di poter rilevare la parte migliore della nostra compagnia di bandiera confidando in un possibile rientro. Per la posizione di rifiuto netto della sua proposta da parte di alcuni sindacati, ha scelto, legittimamente, di togliersi dalle scatole. Tuttalpiù avrà perso un possibile affare.

Ma i dipendenti Alitalia tutti? Siamo sicuri che tutti loro fossero così convinti della giustezza di mandare tutto all'aria e siano persuasi che ci siano speranze migliori per il loro futuro? E chi debbono ringraziare costoro per tale regalo (il fallimento)? Berlusconi? O i loro sindacati irremovibili?

Se una trattativa in corso fallisce la colpa è di chi la fa fallire, non di chi aveva creato le condizioni di trattare. Si dirà che non fosse una trattativa accettabile. Forse per questo qualcuno ha esultato per il suo fallimento. L'importante è che non debba avere a pentirsene molto presto.

Quanto al consenso di questo governo, la mia personale impressione è che non ne risentirà troppo negativamente, in quanto anche in questa circostanza la grande maggioranza degli italiani credo abbia apprezzato comunque l' impegno ed il tentativo di questo governo e, visto il comportamento delle parti in causa, fosse arrivato a vedere oramai come una dolorosa ma inevitabile necessità il fallimento di questa Alitalia.

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