L'obiezione principale al tentativo di salvataggio della nostra compagnia di bandiera (sia pure in forma di costituzione di una nuova società, ma il senso è quello), è l'eccessivo costo che questo comporterebbe per il paese (oltre a quelli già sostenuti finora), soprattutto in considerazione delle obiezioni politiche che erano state mosse contro l'altra operazione (la vendita di Alitalia ad AirFrance-KLM) tentata dal precedente governo e poi comunque fallita, che tuttavia avrebbe anche consentito l'alienazione dei precedenti debiti accumulati della compagnia. L'attuale operazione CAI sarebbe quindi vista da taluni come un 'regalo' ad alcuni imprenditori, quelli della cordata, che avrebbero l'opportunità di far nascere una nuova compagnia liberata dai precedenti debiti (essenzialmente accollati ad una 'bad company' e quindi, in ultima analisi, allo stato).
Effettivamente, grosso modo, le cose sono esattamente in questi termini.
Tuttavia va considerato che tale 'regalo' è stato ritenuto giusto e valido dall'attuale governo in base ad un (sia pur presunto) interesse nazionale superiore e comunque per una precisa scelta politica (sia pure discutibile: l'opportunità per un paese come il nostro di non avere un controllo straniero della quota principale del proprio traffico aereo, interno ed internazionale ). Tale scelta politica, tra l'altro, essendo in linea con quanto hanno fatto quasi tutti i paesi europei con le proprie compagnie di bandiera (Francia, Spagna, Portogallo ed anche Inghilterra).
Tale 'regalo', cioè, potrebbe alla lunga rivelarsi essere un buon servizio al paese. Anche il salvataggio della Fiat, ad esempio, è stato sicuramente, dal punto di vista dei costi sostenuti dal paese per poterlo consentire, un 'regalo' innanzitutto all'azienda, ma è stato anche una operazione utile al sistema paese (e non sono cose che accadano solo in Italia, semmai in altri paesi lo sanno fare meglio e con più efficacia). Certo si dovrebbe fare un bilancio tra vantaggi e svantaggi, ma non è corretto analizzarne solo i costi. In ogni caso sono valutazioni squisitamente politiche, che, sia nel caso di Fiat ieri, che di Alitalia-CAI oggi, io personalmente condivido.
Daltronde anche la sanità pubblica è un costo oneroso per lo stato. Potremmo dire che per tale ragione vada abolita?
martedì 16 settembre 2008
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