Documento del 1974 dove Pier Paolo Pasolini, da persona di grande e profonda intelligenza critica quale indubbiamente era, sembra riconsiderare e rivalutare l'esperienza del Fascismo italiano, attraverso l'immagine dall'architettura razionalista di Sabaudia, giudicandola sorprendentemente non in modo così negativo, considerandola comunque una realtà tutto sommato migliore, se paragonata all'Italia attuale, quella dell'epoca post-fascista, oramai irrimediabilmente compromessa dalla cosiddetta democrazia moderna, che in realtà vede come una forma peggiore di tirannia, una dittatura del consumismo, peggiore in quanto ha distrutto, a differenza del Fascismo, la vere radici dell'anima popolare e contadina del popolo italiano.
Se fosse vissuto un poco più a lungo, credo che in Pasolini sarebbe maturata una vera e profonda anima conservatrice.
Checché l'iconografia ufficiale attuale ne possa dire.
PS: come non ricordare la poesia "Il PCI ai giovani": http://www.misteriditalia.com/il68/inizio/Pasolini.pdf
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