martedì 17 marzo 2009
TRAVAGLIO NELLO SPETTACOLO
Ma allora è vero: Travaglio sente stretti i panni del semplice 'giornalista'. Ma non solo quelli, anche la semplice 'satira' evidentemente gli va stretta, ambisce allo 'spettacolo' puro.
Peccato che, per parafrasare Sergio Leone che diceva di Clint Eastwood che avesse solo due espressioni, una col sigaro (o col cappello) e una senza, Travaglio dimostra una singola e assai rigida espressione facciale. Segno forse di rigidità della sua personalità. Indubbiamente sostenuta però da un grande ego. E da tanta gente che glielo lascia credere.
A quando la presentazione del festival di San Remo?
Marco Travaglio si è fatto conoscere da molti anni a questa parte per i suoi articoli e libri di carattere giudiziario. E comparso (non come la Madonna, ma come un eletto del Signore forse si) da Santoro, sempre nel suo ruolo istituzionale di serio, inflessibile inquisitore morale della politica e non solo.
Poi la canzoncina. Poi la canzoncina ballata...
Ebbene, qualcuno sa dirmi cosa gli è successo?
Cosa si è messo in testa di poter fare?
Crede (o gli fanno credere) che uno come lui possa far tutto e tutto bene?
(ho idea di si)
Possibile che non abbia nessuno vicino che sappia dargli un buon consiglio (di lasciar perdere)?
Non è critica, è puro sbigottimento.
Uno che si è costruito una immagine, un ruolo, un mestiere (pure molto gratificante e remunerativo) di serio, che si metta a far ridere (magari!) la gente lo trovo quantomeno strano: o è impazzito, o è uscito di senno, oppure si è montato troppo la testa.
Ma forse la verità è un'altra: è solo il segno che anche Travaglio è oramai stanco di sé stesso.
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