Il caso Mills è l’argomento perfetto per risollevare lo stato asfittico dell’opposizione: non potendo nessuno dimostrare che gli argomenti che inchioderebbero Mills(Berlusconi) siano fondati o meno (cosa che sarà appurata nei prossimi gradi di giudizio, che richiederanno altri anni di tribolazione giudiziaria), si potranno usare questi argomenti per ‘legittimamente’ sostenere la colpevolezza (presunta, ma tanto basta) del nostro presidente del consiglio e del leader politico del maggior partito politico del paese. Poco conta che questo giochino si ripeta dal 1994 (dunque da diciannove anni), poco conta che le decine di processi precedenti si siano risolti senza condanna alcuna, poco conta che quest’ultimo processo abbia caratteristiche e peculiarità tali (la mancata applicazione dei normali termini di prescrizione, ad es.) che quantomeno dovrebbero porre qualche dubbio anche al più convinto colpevolista, poco conta che si tratta non di sentenza definitiva ma di sola sentenza di primo grado (dunque, ancora, dovrebbe valere il principio cautelare di innocenza dell’imputato Mills-Berlusconi in attesa del grado di giudizio definitivo), poco conta che le motivazioni presentate non mi pare abbiano dimostrato elementi di prova ma solo una serie di supposizioni indiziarie (come tali controvertibili).
Una cosa positiva la deposizione delle motivazioni della sentenza del processo di primo grado a Mills dovrebbe comunque comportarla: forse si smetterà di parlare di Noemi.
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