
Della serie: alla vigilia il G8 sembrava fosse destinato ad essere un disastro, una catastrofe organizzativa ed un’onta nazionale per colpa del nostro premier, talmente incapace, inadeguato e indegno, da indurre alla mancata partecipazione parecchi capi di stato (first ladies comprese), che l’avrebbero schifato come la peste; dopodiché, visto che le cose sono andate alquanto diversamente, addirittura, organizzativamente parlando, “bene”, e non potendo mettere in dubbio la discreta riuscita di questo G8 abruzzese, con risultati significativi anche se non eccezionali (ma in quale altro G8 ce ne sono stati?), allora non rimane loro che attribuirne i meriti a qualcun altro: e chi meglio di Mr. Obama? Che i suoi grandi meriti ce l’ha indubbiamente, ma che non può averli tutti e solo lui: è possibile ammettere che qualche piccolo merito possa averli avuti anche l'organizzazione e tutto lo staff italiano (ad esempio quello del ministro Tremonti, solo per dirne uno) e, ebbene si, Silvio Berlusconi in particolare? Si può almeno riconoscere il coraggio e la capacità di organizzare un evento del genere improvvisandolo in poco tempo all'Aquila, tre mesi dopo un terribile terremoto, mettendo a diretto contatto l'attenzione del mondo intero - ed ai massimi livelli di rappresentanza, anche mediatica - la problematica di quella terra, sollecitando un più forte impegno concreto d'aiuto da parte della comunità internazionale?
No, per l'Unità non si può.
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